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La Commissione UE dà l’ok al decreto FER1, che non prevede incentivi alla geotermia

Si tratta di un provvedimento conforme alle «norme comuni in materia di aiuti di Stato». Ancora nessuna novità per il FER2, che, nelle rassicurazioni, dovrebbe tornare a contemplare l’energia geotermica

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La Commissione Europea si è espressa a favore del decreto FER1 elaborato dal Governo italiano e dedicato all’incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili elettriche “mature”, giudicandolo conforme alle regole comunitarie in materia di aiuti di Stato.

Non un giudizio nel merito dunque, ma la certificazione che la misura contribuirà alla realizzazione degli obiettivi ambientali dell’UE senza falsare indebitamente la concorrenza.

«Un maggior utilizzo di energie rinnovabili nella produzione di energia è essenziale per il futuro del nostro pianeta e dell’ambiente – ha dichiarato al proposito Margrethe Vestager, commissaria UE responsabile per la Concorrenza – Questo è in linea con gli obiettivi ambientali dell’UE e con le nostre norme comuni in materia di aiuti di Stato».

Il testo dovrà infatti essere ora firmato dai ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente; successivamente saranno attivati, a cura del GSE, i meccanismi di accesso per accedere agli incentivi.

Complessivamente si tratta di un documento che prevede una dotazione totale stimata di 5,4 miliardi di euro e una durata fino al 2021, in cui dunque si avvia a essere definitivamente esclusa la geotermia, che nell’ultimo anno ha ricevuto dal GSE incentivi pari a 96,8 milioni di euro, ovvero il 2% degli incentivi dedicati alle rinnovabili non fotovoltaiche.

Dal Governo nazionale non filtra invece nessuna novità sui tempi e contenuti del più volte ventilato decreto FER2, che, nelle rassicurazioni e negli annunci, dovrebbe andare a sostenere fonti pulite altrettanto importanti per lo sviluppo sostenibile del Paese come appunto la geotermia, che proprio in Italia è stata impiegata per la prima volta al mondo a fini industriali oltre due secoli fa, e che il Governo in carica – sempre per la prima volta – ha deciso di escludere dal decreto FER1.

«Ciò che si apprende in merito al via libera della Commissione Europea al decreto del Governo sulle rinnovabili è preoccupante – commenta il consigliere regionale Andrea Pieroni – Si insiste sulla strada inaccettabile dell’esclusione dagli incentivi della produzione di energia da fonti geotermiche mettendo a rischio un comparto che occupa oltre 2.000 addetti muovendo investimenti per 150milioni di euro all’anno e, di conseguenza, anche il futuro di interi territori come la Val di Cecina. Altro elemento preoccupante è lo stallo sulla questione a livello nazionale: dopo l’incontro del tavolo avvenuto a fine marzo è calato il silenzio; tavolo che come Regione abbiamo chiesto a gran voce facendoci portavoce della grande mobilitazione popolare e delle richieste avanzate nelle due manifestazioni di Larderello e Santa Fiora del dicembre 2018. Sbloccare la situazione inserendo gli incentivi nel decreto FER2 è, dunque, urgente e indispensabile: non farlo vorrebbe dire giocare con la sopravvivenza di decine di imprese, con il futuro di circa 2000 famiglie, con lo sviluppo del territorio che conta su 30 milioni annui da destinare a opere pubbliche e infrastrutture. Solleciterò il presidente affinché la Regione chieda subito la riconvocazione del tavolo, continueremo a batterci per contrastare una scelta cieca che è un errore culturale prima ancora che politico».