È un autentico boom quello che sta vivendo la geotermia in Indonesia. La compagnia petrolifera statunitense Chevron, in Indonesia fin dal 1990, ha deciso di investire nel settore geotermico e ora raccoglie i frutti.Dai suoi 84 pozzi, forando fino a una profondità di due chilometri sotto la foresta pluviale indonesiana, ha trovato vapore a 315 gradi che le permette di far girare le turbine e di generare così elettricità 24 ore su 24 per la capitale Giacarta, posta a 4 ore di macchina a nord. Ed è subito partita un’agguerrita concorrenza che testimonia l’interesse per questa fonte energetica che in Indonesia può contare su enormi “giacimenti”, dato che il paese asiatico dispone del 40% delle riserve mondiali.
Aziende come General Electric e Tata stanno portando avanti investimenti notevoli che potrebbero salire a più di 30 miliardi di dollari, secondi solo agli Usa, prevedendo che il presidente Susilo Bambang Yudhoyono onorerà la sua promessa fatta nel mese di febbraio di aumentare le sovvenzioni di energia pulita. Chevron ha ora in programma di espandere la sua attività geotermica, aiutando il presidente indonesiano a eliminare le carenze energetiche che minacciano il suo obiettivo di superare il 6,6% di crescita economica da qui alla fine del suo mandato nel 2014. La geotermia è fondamentale per spingere il paese a trovare alternative ai combustibili fossili come il petrolio, di cui il paese una volta era un esportatore e ora si trova costretto a importare, spingendo al rialzo i costi e arginando la crescita economica. La nazione ha in programma di raggiungere con la geotermia i 9,5 gigawatt di capacità entro il 2025, ossia più del triplo rispetto agli Stati Uniti arrivando a soddisfare il 33% della domanda di elettricità in Indonesia.
