La società, che abbiamo interpellato, replica così al polverone sollevato nei giorni scorsi sull’ipotesi, che si è rilavata del tutto infondata, che l’impianto sarebbe stato alimentato dalle pinete maremmane di Marina di Grosseto e Principina, per qualcosa come 40mila tonnellate di legno all’anno.
«Si tratta di legno a terra che di solito non viene raccolto per le operazioni collegate alla legna da ardere, o comunque di biomassa prodotta da tagli che rientrano nel ciclo periodico del taglio dei boschi, di norma effettuati ogni venti anni – precisa l’azienda – la centrale si muoverà nel contesto di un’attività che non andrà minimamente ad intaccare il patrimonio boschivo esistente. Si ricorda poi che le biomasse vergini sono fonti assolutamente rinnovabili, che nel caso specifico consentiranno un risparmio di CO2 pari a 17mila tonnellate annue».
Enel conferma infine che «i lavori di cantiere si sono conclusi e che la centrale di Castelnuovo Valdicecina entrerà in funzione a breve».