Ieri, piegata dalla crisi dell’edilizia e del suo indotto, costretta a mandare in cassa integrazione i suoi dipendenti. Un passato neanche troppo lontano. Oggi, la stessa azienda si rialza e gioca la carta delle nanotecnologie: circa 80mila euro d’investimento per mettere a punto un innovativo prodotto utilizzato in campo aerospaziale. E’ usato, tanto per intendersi, per rivestire la pancia degli shuttle. Perché nello spazio, si sa, gli sbalzi termici sono notevoli. Una nuova pagina della Mc Infissi, 30 dipendenti e 143 anni di storia saldamente in mano alla famiglia Cinci, si può scrivere grazie a “Echome”, l’ultima generazione di serramento che coniuga il calore naturale del legno con un materiale isolante prodotto in nanotecnologia, l’Aerogel, il più performante al mondo dal punto di vista dell’isolamento termico (proteggendo così al massimo le abitazioni sia dal freddo che dal caldo) e acustico. «In un momento in cui il mercato è fermo e tira solo il segmento delle ristrutturazioni, abbiamo con coraggio scelto di scommettere su ricerca e sviluppo – spiega Stefano Cinci, che fa parte del direttivo della Cna Produzione di Prato -. E’ la crisi che ci ha imposto di diversificare sperimentando nuove tecnologie per lanciarsi nella conquista di nuovi mercati, soprattutto nel Nord Europa. Il brevetto è stato depositato e abbiamo già contatti con due architetti di Mosca e Chicago interessati al prodotto che verranno nei prossimi giorni a Prato. Durante l’iniziativa della Cna, “La casa del terzo millennio” (inaugurazione il 10 dicembre, ndr), presenteremo il serramento Mc il cui impiego ideale è nel campo delle ristrutturazioni». La tecnologia di cui parla Cinci è la “WarmWood” che sfrutta le capacità isolanti dell’Aerogel per garantire le più alte prestazioni al mondo di isolamento dal caldo-freddo. Rispetto a un normale infisso, “Echome” costerà all’utilizzatore finale soltanto il 15% in più ma, essendoci un brevetto di mezzo, devono trascorrere 18 mesi di “silenzio” dalla domanda di registrazione prima di far conoscere la nuova invenzione. «Non si tratta di un prototipo, la nuova linea è già in produzione», chiarisce Stefano Cinci, che con il fratello Alessio, affianca babbo Giancarlo nella conduzione dell’azienda. La posta in gioco è racchiusa nella parole del direttore commerciale, Paolo Paggiarin: «In passato era sufficiente andare dai clienti e prendere gli ordini. Ora non è più così e dobbiamo riuscire a traghettare un prodotto antico nel futuro, tenendo conto che non c’è giorno che passi senza lamentarsi dell’aumento della bolletta. Con “Echome”, infatti, aumentano del 70% le performance dell’infisso in legno». La nuova tecnologia potrà essere applicata sugli infissi in legno che la storica azienda di via Sabadell, nel Macrolotto 2, produce ormai dal lontano 1870-