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Intesa Enel-Regione per un programma da 650 milioni di euro La Toscana sceglie la geotermia

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Via libera al piano d’investimenti per 650 milioni nella geotermia in Toscana da parte dell’Enel.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Cesare Peruzzi

L’accordo, che attua l’intesa raggiunta
nel 2007, integrandola con gli interventi in campo ambiente
individuati dalla Regione, è stato siglato ieri da Fulvio Conti e
Claudio Martini, rispettivamente amministratore delegato di Enel e
presidente della Toscana. Una verifica, con possibilità di
revisione, è stata prevista entro il 2013, quando scadranno le prime
concessioni che per motivi di Antitrust andranno messe a gara (se non
interverrà una normativa nazionale diversa).

Il progetto complessivo ha un tempo di
attuazione fino al 2024, ma partirà subito una prima tranche da
170,3 milioni: 88,3 destinati ai 15 Comuni sul cui territorio sono in
funzione impianti geotermici e 82 milioni per finanziare sia il
riassetto dell’area di Piancastagnaio, sul monte Amiata, sia la messa
a punto delle migliori tecnologie in grado di ridurre l’impatto
ambientale. In particolare, le 31 centrali in esercizio saranno
dotate di filtri per abbattere le emissioni di mercurio e idrogeno
solforato (oggi sono installati solo su 19 impianti), e l’Agenzia
regionale per la protezione dell’ambiente entro un mese comincerà a
monitorare le emissioni, a cominciare da quelle (ammoniaca e acido
borico) per le quali la legge non fissa limiti.

Lo sviluppo della geotermia, una fonte
di energia considerata “rinnovabile” e nel nostro Paese
presente solo in Toscana, è al centro della strategia di
sostenibilità energetica della Regione e riveste un ruolo importante
anche per l’Enel che già oggi la utilizza per produrre una potenza
di 783 megawatt all’anno. La prospettiva è di aumentare lo
sfruttamento fino a un massimo di 911 megawatt. Enel darà circa 300
milioni alla Regione, alle tre Province (Siena, Grosseto e Pisa), e
ai 15 Comuni coinvolti (che riceveranno 40 milioni una tantum per
ogni nuovo impianto). Il resto del piano d’investimento servirà a
sostenere la ricerca e lo sviluppo della produzione. Se l’Enel
dovesse perdere alcune concessioni (per effetto delle normative
antitrust e delle gare di assegnazione), i livelli d’investimento
scenderanno di pari passo alla minore potenza disponibile.

Intanto, Conti ha confermato che Enel
continua a trattare con il fondo F2i per la cessiqne del 70% di Enel
rete gas, e ha ribadito l’interesse di alcuni fondi infrastrutturali
per rilevare una quota di Enel green power.

«Abbiamo ricevuto significative
manifestazioni d’interesse – ha detto l’amministratore delegato del
gruppo elettrico nazionale -. Noi manterremo comunque il controllo
assoluto di Enel green power e la partecipazione che sarà ceduta
dipenderà dalle offerte». La quota dovrebbe aggirarsi intorno al
20-30% dell’azienda. Il cui valore, a giudizio di Conti, «è
sicuramente superiore ai 2,8 miliardi». Mercoledì Enel green power
sarà presentata agli investitori internazionali. «Vogliamo rendere
evidente che abbiamo creato una realtà mondiale da 1.500 Mw»,
conclude Conti.