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Innovazione, la Toscana emerge in Europa per costanza di risultati e investimenti

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Un servizio del Washington Post on line ha sintetizzato in sei mappe del continente gli indicatori analizzati dall’Unione europea in merito all’innovazione dei territori

Fonte: Toscana Notizie

Autore: Walter Fortini

 Cresce l’innovazione tecnologica in Toscana, grazie anche alle risorse messe in campo dalla Regione, e nell’agenda regionale costante rimane l’attenzione sul tema, con buoni risultati. La conferma arriva da un servizio del Washington Post on line, che attraverso sei mappe del continente ha sintetizzato gli indicatori analizzati dall’Unione europea e il rapporto, sempre della Ue, pubblicato nel 2016 con 214 regioni in ventidue diversi paesi prese in considerazione.

"Senza innovazione non ci può essere crescita dell’economia – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi -. Senza innovazione non si possono costruire prospettive serie di sviluppo ed è per questo che come Regione, da anni, facciamo della ricerca e del trasferimento tecnologico una priorità. L’abbiamo fatto prima della crisi e continueremo a farlo: continuando ad investire, premiando le imprese più dinamiche e quelle più disponibili a creare comunità. L’abbiamo fatto con costanza, anticipando l’anno scorso con risorse regionali i fondi europei, in modo da evitare soluzione di continuità".

Tra il 2008 e il 2013 la Regione ha sostenuto investimenti di imprese in ricerca e sviluppo, al netto delle risorse per la ricerca in sanità, per 440 milioni di euro, destinate a grandi imprese e piccole e medie imprese. Per il prossimo settennato europeo, quello iniziato nel 2014 e che proseguirà fino al 2020, l’orientamento alla ricerca e sviluppo è quello che maggiormente assorbirà risorse regionali. Ed anche le imprese, più di prima, stanno autonomamente investendo e iniziano a credere nell’importanza della ricerca.

Il quotidiano americano nel suo servizio si concentra per lo più sulla Germania, che assieme a Francia, Gran Bretagna e nazioni del nord Europa è tra i paesi più produttivi e creativi. In fondo alla classifica ci sono Polonia, Romania e Spagna. Gli indicatori presi in considerazione sono una dozzina: tra questi c’è il numero di laureati e le spese appunto in ricerca e sviluppo, pubbliche e private, si misura la collaborazione tra imprese e quelle che innovano in-house ma anche le domande presentate all’ufficio europeo brevetti o la vendita delle innovazioni.

La Toscana si pone tra le regioni moderatamente innovative, ma con una controtendenza positiva: rispetto a molte altre regioni d’Italia, non solo il sud e le isole ma anche l’Emilia, la costa adriatica, Piemonte e Lombardia pure – ha continuato a migliorare le proprie posizioni dal 2008 al 2016, senza mai arretrare (guarda le mappe). Altri invece hanno avuto anni di crescita che si sono succeduti ad altri con piccoli o grandi arretramenti.

Negli ultimi due anni la Toscana ha migliorato la propria performance del 2 per cento ed emerge, rispetto alla media europea, per numero di piccole e medie imprese che innovano in house o che hanno elaborato prodotti o processi di produzione innovativi: tutti indicatori sopra il 120 per cento della media europea. Bene si piazza (oltre il 90 per cento della media europea) anche per le vendita di innovazioni e spese per innovazione che non riguardano le sole piccole e medie imprese. Solo sei regioni negli ultimi anni, secondo l’ultimo rapporto dell’Unione europea sull’innovazione, sono cresciute: assieme alla Toscana, il Veneto (+0,4%), l’Umbria (+4%), il Molise (+17%), la Puglia (+15%) e la Basilicata (+5%).