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Innovazione e ambiente, Toscana in Finlandia al IV evento internazionale progetto TANIA

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Si è concluso a Lahti (Finlandia) il IV evento internazionale del progetto TANIA ‘TreAting contamination through NanoremedIAtion’ Interreg Europe

Fonte: Toscana Notizie

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La Regione Toscana, in qualità di partner, e Asev, Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa, coordinatore del progetto TANIA ‘TreAting contamination through NanoremedIAtion’ Interreg Europe, hanno partecipato al IV evento internazionale del Progetto che si è tenuto nei giorni 15 e 16 maggio 2018 a Lahti (Finlandia), organizzato dall’Università di Helsinki e dal Consiglio Regionale di Paijat-Hame.

Al meeting europeo hanno preso parte tutti i partner del progetto: Asev (leader partner),  Regional Council of Paijat-Hame (Finlandia), Università di Helsinki (Finlandia),  Regional Council of  Alsace Champagne Ardenne Lorraine (Francia), Università della Lorraine (Francia), Region of Crete (Grecia), Government of Baranya County (Ungheria) e Regione Toscana.

Il progetto TANIA promuove l’uso green delle (nano)tecnologie e in particolare la (nano)remediation, ossia l’uso di una serie di tecnologie innovative, a basso costo, per la rimozione di contaminanti da matrici ambientali come suolo, acque sotterranee, sedimenti o acque di superfici, in alternativa agli attuali metodi in-situ, lunghi e costosi. Il confronto ha riguardato le tecnologie innovative per la bonifica ambientale. Particolare attenzione è stata riservata agli strumenti politici e tecnici e alle soluzioni proposte con speciale riguardo a quelle che potrebbero essere, totalmente o parzialmente, oggetto di trasferimento tecnologico da una regione europea all’altra.

Nel quadro del POR 2014-2020 , con particolare riferimento alle misure riguardanti ricerca e innovazione, protezione dell’ambiente e uso efficiente delle risorse, e della RIS 3 2014-2020, strategia regionale di specializzazione intelligente che definisce le priorità tecnologiche su cui investire i fondi europei, sono state proposte tre soluzioni.

La prima è la Piattaforma regionale Industria 4.0, interfaccia tecnico-operativa di coordinamento del sistema pubblico di competenze a supporto della competitività delle imprese sulle materie del trasferimento e dell’innovazione tecnologica, di cui fa parte anche il distretto tecnologico Nanotecnologie/Nuovi Materiali.

La seconda è il progetto ‘Nanobond’. Nato nel 2015, quando la Regione Toscana ha lanciato un bando regionale per progetti di ricerca strategica indirizzati a partnership pubblico private composte da industrie, PMI e  centri di ricerca, per sviluppare una o più delle roadmap tecnologiche prioritarie contenute nella RIS 3, tra cui la (nano)remediation. Membri del consorzio: ACQUE SpA (coordinatore) principale ente per la gestione e il trattamento delle acque pubbliche in Toscana, ISPRA (Istituto per la Protezione Ambientale e la Ricerca) e INSTM (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali). Scopo è sviluppare un sistema innovativo per il trattamento di fanghi contaminati e sedimenti dragati, coniugando l’uso di materiali eco-compatibili nanostrutturati con i tubi di disidratazione del geotessile, per ridurli in termini di volumi e costi di trasporto e di convertire i rifiuti solidi e liquidi risultanti in una risorsa pulita rinnovabile riutilizzabile.

‘Sisbon’ è la terza soluzione presentata. Un sistema sviluppato nel 2012 da Arpat sotto forma di strumento informatico contenente un database costantemente aggiornato dei siti regionali interessati dai processi di bonifica nonché tutti i servizi e i documenti necessari per attivare e monitorare i dati tecnici e procedure amministrative di bonifica ambientale.

Parte del meeting è stato dedicato a Study Visits, durante le quali il partner ospitante presenta in loco facilities selezionate d’interesse per il progetto. I partner hanno visitato il centro di ricerca del suolo ‘Soilia’, proprietà di Lahti Region Development LADEC Ltd e sostenuto dall’Università di Helsinki, primo su suolo pilota nei paesi nordici, che offre condizioni reali per lo studio scientifico di base di suolo, sedimenti, falde acquifere e acque di superficie, e per la ricerca richiesta dalle aziende come parte dei loro sforzi di sviluppo del prodotto, nonché lo sviluppo di nuove procedure di bonifica. L’altra visita al Paijat-Hame Waste Management Ltd, impianto di gestione dei rifiuti urbani, anche basato sulla raccolta differenziata in ben dieci tipologie di rifiuti, dei quali solo una minima percentuale destinata agli inceneritori.