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Innovare con la tecnologia nata per lo spazio

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Dagli incubatori di impresa dell’Agenzia Spaziale Europea importanti novità anche in campo geotermico

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Per quanto strano possa apparire, c‘è un legame tra l’energia geotermica e la missione lunare Smart-1, anche se è ben noto che la tecnologia sviluppata per le missioni nello spazio trova svariate applicazioni anche sulla Terra. Le missioni spaziali fanno evolvere più rapidamente la conoscenza scientifica e il frutto di questo lavoro può trovare poi altre applicazioni. Per aiutare le start-up a sviluppare queste innovazioni e a tradurle in prodotti da immettere sul mercato, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) mette a disposizione gli spazi e la competenza dei suoi Business Incubation Centre. Degli undici presenti in Europa, solo uno però è ubicato in Italia .

 L’innovazione di cui stiamo parlando è stata invece sviluppata all’ESA Business Incubation Centre di Harwell, Regno Unito, che ha iniziato la sua attività nel 2011 ed è gestito dal Science and Technology Facilities Council (STFC). Si trova a Harwell Oxford, con più di 4.500 ricercatori, ingegneri e tecnici provenienti da oltre 150 organizzazioni high-tech.

 Due ricercatori della start up inglese Oxford nanoSystems hanno realizzato dei rivestimenti in nano particelle per la trasmissione del calore. Gli studi hanno sviluppato la tecnologia utilizzata 10 anni prima dalla missione spaziale Lunar Smart-1, andando a realizzare conduttori di trasmissione di energia con prestazioni fino a 300 volte più veloci rispetto agli attuali. Questa tecnologia potrà essere utilizzata anche per future missioni spaziali e quest’anno sarà testata in un laboratorio geotermico in Germania. “La parte più interessante di questa innovazione è che la possiamo utilizzare in strutture anche molto complesse come condotti, convertitore di calore con superfice irregolari, ecc. rendendoli più piccoli, leggeri, efficienti”, dice in un’intervista a Eurionews il dott. David Gahan, amministratore delegato della Oxford nanoSystems.

Attraverso l’uso di nanorivestimenti specificamente progettati, la tecnologia di Oxford Nanosystems sembra migliorare il trasferimento di calore, evitando la corrosione andando a ridurre l’accumulo di incrostazioni in ambienti acquosi. Questi miglioramenti si traducono in maggiore efficienza dei sistemi di riscaldamento e possono tradursi in un risparmio (sia per i produttori nonché per il consumatore finale) poiché aumentano l’aspettativa di vita dei prodotti e la riduzione delle emissioni di carbonio.