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Indotto Enel: con l’accordo 300 posti di lavoro

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Solo nel 2015 260 gare da 150 milioni. Si pensa alle ditte locali, ma anche a nuove imprese. E a come riportare le commesse del vapore sul territorio

Fonte: Qui News Volterra.it

Autore: Qui News Volterra.it

Enel Green Power esternalizza nell’area geotermica circa 100 di euro di lavoro, ma l’Osservatorio delle attività produttive dell’Unione Montana registra che solo un quarto, pari a circa 25 milioni di questi denari dell’indotto, ricade sull’Alta Valdicecina.

Tutto, o molto, cambierà con il protocollo siglato lo scorso 23 giugno fra Enel e i 7 Comuni geotermici. Un documento su cui si lavorava da diversi anni, unico in Italia e che contiene quattro punti importanti: la crescita delle imprese locali con una comunicazione continua per verificare la possibilità di partecipare a gare anche in nuovi settori e in altre aree geografiche; secondo la localizzazione attraverso scouting di imprese che possano investire e impiantarsi localmente con siti produttivi favorendo sviluppo e occupazione; terzo, il tema dei subappalti alle imprese locali attraverso l’inserimento di una clausola nei contratti per il coinvolgimento dell’imprenditoria locale; quarto il tema occupazionale delle imprese con un monitoraggio sull’assunzione di personale locale

Si prevedono nel 2015 un pacchetto di commesse pari a circa 150 milioni di euro con 260 gare di appalto.

Ora la palla passa alle imprese locali e alle amministrazioni. "L’obiettivo è che questi soldi ricadano sul territorio – spiega Loriano Fidanzi, consigliere comunale di Pomarance – Se riuscissimo a intercettare qui circa 80 milioni potrebbero venire a crearsi circa 300 posti di lavoro in più".

"Intercettare maggiori risorse dell’Enel significa riprogrammare il territorio – aggiunge  Fidanzi – ora tocca alle imprese locali fare sistema ed adoperarsi per intercettare gli appalti di Enel che offre anche la possibilità di usufruire del know how per la formazione". Ma compito dell’Osservatorio delle attività produttive dell’Unione Montana, oltre a verificare che Enel rispetti l’accordo, sarà vigilare sui Comuni: metteranno a disposizione in base a ciò che gli compete quanto necessario affinchè le imprese possano lavorare bene sul territorio, come ad esempio migliorare la viabilità, fornire spazi, intercettare aree dismesse ma ancora utilizzabili. Otre al Pip ci sono ad esempio locali non più usati dalla stessa Enel, come l’ex autoparco dove potrebbero sorgere nuove ditte. Uno degli obiettivi, infatti, è non solo quello di valorizzare le imprese che già operano nell’indotto, ma anche di portare sul territorio altre aziende interessate a tutto ciò che ruota intorno a Enel Green Power, vapore innanzitutto in cui è leader mondiale. Per questo i Comuni pensano ad una serie di iniziative e al potenziamento di tutto il sistema infrastrutturale.

"Le imprese avranno la possibilità di usufruire di capannoni o locali dismessi con l’impegno di ottenere, nell’arco di tre anni, l’80 per cento di occupati del territorio – spiegano i due consiglieri Fidanzi e Macchioni – Per quanto riguarda invece i subappalti, saranno ancora favorite le imprese locali, ma importanti saranno anche gli affari di Enel Green Power fuori dall’area geotermica tradizionale per riportare in Valdicecina alcune commesse, come le manutenzioni dei gruppi elettrogeni e la componentistica delle perforazioni".

Perforazioni, appunto, parola che rimanda inevitabilmente alla situazione della Smith Bits di Saline di Volterra, dove si producono proprio trivelle.