Home Geotermia News Incentivi alla geotermia, il punto sull’iter del FER2 dal Ministero dello Sviluppo...

Incentivi alla geotermia, il punto sull’iter del FER2 dal Ministero dello Sviluppo Economico

Secondo il ministro Patuanelli il decreto dovrebbe uscire dalle stanze del MISE «entro il mese di novembre». Cenni: «Ciò significa presumibilmente avere lo strumento efficace per la primavera 2021»

1003
0
CONDIVIDI

Secondo il ministro Patuanelli il decreto dovrebbe uscire dalle stanze del MISE «entro il mese di novembre». Cenni: «Ciò significa presumibilmente avere lo strumento efficace per la primavera 2021»

Continua a spostarsi in avanti la data prospettata per il varo del FER2, il decreto che dovrebbe re-introdurre gli incentivi – non inseriti nel FER1 pubblicato ad agosto 2019 – a sostegno della produzione di elettricità da geotermia come da altre fonti rinnovabili “innovative”, ma la deadline sembra ora convergere sul mese in corso.

Due mesi fa è intervenuto sul tema direttamente il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, prospettando un testo in via d’arrivo entro settembre; anche secondo quanto ribadito a metà settembre a Larderello dalla sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico con delega alla Geotermia, Alessia Morani, il decreto FER2 sarebbe ormai giunto quasi alla fine del suo iter preparatorio, ma da allora si sono susseguiti nuovi slittamenti.

Intervenendo in audizione alla commissione Ambiente del Senato il 10 novembre sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) post-Covid, il ministro Patuanelli ha affermato che il decreto dovrebbe uscire dalle stanze del MISE «entro il mese di novembre», mentre pochi giorni prima la sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, audita in commissione Attività Produttive della Camera, ha dichiarato quanto segue: «Il Ministero dello Sviluppo Economico nel 2019, ha sviluppato un approfondito lavoro di confronto tecnico con gli operatori e le Amministrazioni pubbliche direttamente interessate, con l’obiettivo di verificare come sostenere, attraverso la normativa di settore e la politica di incentivazione, lo sviluppo della geotermia a emissioni nulle, ma anche, il rifacimento e il miglioramento ambientale degli impianti geotermici esistenti. Oggi queste possibilità sono infatti disponibili, per cui è sembrato doveroso perseguire anche questo obiettivo, tra l’altro condiviso dalla Regione Toscana che ha anche adottato una legge in materia e che dovrà definire il regime concessorio per gli impianti in questione. Lo schema di decreto FER2 è stato quindi definito alla luce delle risultanze di questo confronto, oltre che integrato nei mesi successivi con la regolamentazione degli incentivi per le altre fonti, tra cui in particolare biogas e biomasse, in confronto con i Ministeri concertanti (Ambiente e Politiche Agricole). Nel frattempo, sono pervenute talune richieste specifiche degli operatori della geotermia che rimettono in discussione alcune soluzioni tecnologiche già definite nel 2019, proponendo altre soluzioni tecnologiche, sempre con l’obiettivo di migliorare l’impatto ambientale degli impianti esistenti, e sono in corso le dovute valutazioni […] Si conta pertanto, già nelle prossime settimane, di procedere all’acquisizione dei pareri della Conferenza unificata e dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), nonché ad una consultazione pubblica. Successivamente, lo schema di decreto – come anticipato – sarà notificato alla Commissione Europea per la verifica di compatibilità con le regole sugli aiuti di Stato».

Sulla deadline di novembre arrivano conferme anche dalla deputata Susanna Cenni, la quale riporta che nel corso di un incontro informale la sottosegretaria Morani ha chiarito come «entro il mese di novembre, di concerto con ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, il decreto sarà definito e chiuso. Nei prossimi giorni si svolgerà un incontro con la Regione ed i Comuni interessati per la valutazione dei dettagli, del potenziale e delle tariffe.  Seguiranno poi i passaggi necessari con l’Autorità per l’energia e con la notifica a Bruxelles. Ciò significa presumibilmente avere lo strumento efficace per la primavera 2021».