Cingolani in audizione alla Camera: «Il decreto FER2 sulle rinnovabili sarà pronto per l’estate»
L’attività geotermoelettrica è stata esclusa dal Governo Conte I, per la prima volta, dal regime d’incentivazione nazionale assicurato dal decreto FER1 per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, con la promessa – ancora non soddisfatta – di ricomprenderla in un successivo decreto FER2 destinato alle fonti “innovative” (sebbene il calore naturale della Terra venga impiegato in Toscana per produrre elettricità da oltre un secolo).
A che punto siamo?
Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, in audizione alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, ha dichiarato che «il decreto FER2 sulle rinnovabili sarà pronto per l’estate».
Non è ancora chiaro però quali saranno i contenuti del decreto.
Nelle scorse settimane, per sapere quali iniziative intenda adottare il ministero della Transizione Ecologica (MITE) «ai fini dell’approvazione urgente del cosiddetto decreto “FER2” per incentivare l’energia derivante dalle fonti rinnovabili anche come contributo alla transizione ecologica del Paese», il deputato Andrea Vallasas – eletto tra le fila del M5S e oggi nella componente parlamentare “L’alternativa c’è” entro il gruppo Misto – ha prodotto un’interrogazione parlamentare cui ha poi risposto la sottosegretaria al MITE, Ilaria Fontana (M5S).
Al proposito, Fontana dichiara che «la stesura del decreto c.d. FER2 e i relativi aggiornamenti del testo si sono svolti in parallelo a quelli relativi alla predisposizione del decreto di attuazione dell’articolo 1, commi 524 e 525, legge n. 160/2019, recante disciplina dell’entità, modalità e condizioni per l’incentivazione degli impianti di produzione di energia elettrica esistenti, alimentati a biogas, e ciò al fine di assicurare coerenza tra i due provvedimenti, atteso che il cosiddetto FER2 si occupa anche di incentivi al biogas. Fatta salva l’eventuale revisione del decreto per assicurare la giusta coerenza tra il FER2 e le misure inserite nel PNRR, nonché l’opportunità di una consultazione pubblica, la prossime fasi del procedimento prevedono l’acquisizione dei pareri della Conferenza unificata e di ARERA e la successiva notifica dello schema di provvedimento alla Commissione europea per la verifica di compatibilità con le regole UE sugli aiuti di Stato»
Di fatto, dunque, in risposta all’interrogazione non è stata prospettata nessuna temporalità precisa per l’approvazione del FER2, né elementi in merito ai suoi contenuti.
Una risposta di cui Vallascas, replicando, si dichiara «non soddisfatto».