Incentivare gli impianti fotovoltaici integrati su strutture edilizie,
estendere il Conto Energia anche agli impianti fotovoltaici a
concentrazione, rendere obbligatoria l’installazione del fotovoltaico
sulle coperture dei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni edilizie.
Sono alcune delle proposte illustrate dal responsabile del Gruppo di Lavoro sulle Fonti Rinnovabili del Kyoto Club, Mario Gamberale,
nel corso dell’indagine conoscitiva sulle problematiche relative alle
fonti di energia alternative e rinnovabili che la Commissione
Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato sta svolgendo in
questi giorni, in vista della Conferenza COP 15 che si terrà nel
dicembre prossimo a Copenhagen.
Nel suo intervento, il 16 settembre scorso, Gamberale ha
ricordato che gli impegni alla riduzione dei gas climalteranti
contratti dall’Italia a seguito del Protocollo di Kyoto e della più
recente normativa comunitaria, inducono il nostro Paese ad incentivare
la ricerca nel settore delle fonti di energia alternative. Gli
obiettivi comunitari comportano infatti l’implementazione di un ampio
spettro di interventi nel settore dei biocarburanti, del risparmio
energetico e delle fonti rinnovabili, con particolare attenzione a
quelle che presentano i maggiori margini di crescita, quali quella
solare fotovoltaica, solare termica e termodinamica e quella eolica.
Per il fotovoltaico bisognerà ridurre gli
incentivi ad un livello accettabile per gli impianti a terra,
analogamente a quanto fatto da Spagna e Germania. Un ipotesi è un
decremento di circa il 15% a partire dal 2011. Al contempo non
andrebbero tagliati gli incentivi per gli impianti fotovoltaici
integrati su strutture edilizie e prevedere l’estensione la tariffa
fissa incentivante (Conto Energia) anche agli impianti fotovoltaici a
concentrazione. Un altro tassello allo sviluppo della tecnologia è di
obbligare l’installazione del fotovoltaico sulle coperture dei nuovi
edifici e nelle ristrutturazioni edilizie.
Per l’eolico è necessaria la semplificazione
delle procedure autorizzative degli impianti, purché rispettino
determinati requisiti (DIA). Per superare le immense difficoltà, le
lungaggini e le particolarità burocratiche che gli operatori devono
affrontare, sarebbe opportuno armonizzare le normative regionali e
approvare le ormai famigerate “Linee guida per l’inserimento
dell’eolico nel paesaggio”, mai approvate definitivamente per
l’opposizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Anche il solare termico ha un notevole livello di
incentivazione in Italia, ma l’assenza di coerenti e chiare indicazioni
statali fa sì che a livello locale si registrino spesso serie
difficoltà di tipo amministrativo e autorizzatorio. La legge
finanziaria per il 2008 ha introdotto un’interessante tariffa
incentivante per il minieolico, anche se permangono ostacoli
burocratici spesso insormontabili per il normale cittadino.
La crescita della geotermia, soprattutto a bassa
entalpia, in Italia richiederà la semplificazione dei procedimenti
autorizzativi per gli impianti di climatizzazione che impiegano pompe
di calore geotermiche (attraverso gli strumenti attuativi previsti
dalla legge 99 del 23 luglio 2009).
L’altro fondamentale elemento per raggiungere gli obiettivi del 2020 – ha spiegato – è l’efficienza energetica.
Per sfruttarne il potenziale sarà importante semplificare l’iter
autorizzativo per la generazione distribuita in aree urbane e
incentivare con detrazioni fiscali gli interventi realizzati in questo
ambito. Va poi modificato o potenziato il sistema dei titoli di
efficienza energetica (certificati bianchi). In edilizia – ha
concluso Gamberale – andrebbero, inoltre, estesi gli standard previsti
dal Dlgs 192/2005
anche ad altri settori, quali l’efficienza di elettrodomestici,
illuminazione, motori elettrici, ecc. L’informazione del cittadino su
questo terreno è poi un aspetto chiave: va pertanto ripristinato
l’obbligo di allegare la certificazione energetica agli atti di
compravendita e locazione degli immobili che il DL 112/2008 ha cancellato (leggi tutto).