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Inaugurata Bagnore 4, centrale geotermica made in Italy al 100%

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«Impianto tra i più moderni al mondo. Italia e Toscana motori dello sviluppo geotermico»

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Per la centrale geotermolettrica di Bagnore 4, entrata in esercizio a fine dicembre 2014, è arrivato il momento del taglio del nastro: all’inaugurazione ufficiale lunedì 25 luglio hanno partecipato l’Amministratore Unico e il Direttore Generale del CoSviG-Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche Piero Ceccarelli e Sergio Chiacchella, i sindaci dei comuni geotermici, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l’assessore regionale all’Ambiente Federica Fratoni, l’ad di Enel Green Power Francesco Venturini, il responsabile geotermia Enel Green Power Massimo Montemaggi e il responsabile affari istituzionali Enel centro Italia Fabrizio Iaccarino, il prefetto di Grosseto Anna Maria Manzone insieme al vicequestore vicario di Grosseto Rosaria Gallucci.

Tutti insieme per celebrare quello che l’ad Venturini ha definito «un impianto rinnovabile tra i più moderni al mondo. L’Italia e la Toscana –ha continuato Venturini– costituiscono il motore dello sviluppo geotermico sul territorio e nel mondo e la nostra volontà è di proseguire nel percorso di collaborazione con la Regione Toscana, i Comuni geotermici, il CoSviG per stimolare ed implementare un tessuto industriale locale che sia sempre più specializzato e che insieme a noi promuova lo sviluppo della geotermia in tutto il pianeta. Siamo a completa disposizione per trasferire know how sui territori geotermici e favorire una crescita armonica e sostenibile dal punto di vista energetico, occupazionale e sociale».

Realizzato a fronte di un investimento di oltre 130 milioni di euro da parte di Enel Green Power, la centrale è costituita da 2 gruppi da 20 MW, per una potenza installata complessiva di 40 MW, alimentati da 3 pozzi produttivi collocati tra i Comuni di Santa Fiora (dove si trova l’impianto, località Bagnore, Fonte al Saragio) e Arcidosso. La produzione annua di energia elettrica da fonte rinnovabile di Bagnore 4 è di circa 310 milioni di KWh, quanto basta per risparmiare 70mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio).

Durante la costruzione dell’impianto sono state occupate per più di un anno circa 130 persone, mentre a regime la centrale ha consentito l’assunzione di circa 40 persone nell’organico Enel Green Power. Senza contare indotto e attività collegate: tutti i materiali utilizzati per la realizzazione della centrale sono infatti “Made in Italy”, con ricadute economiche dirette nel territorio nazionale. La geotermia è ad oggi l’unica energia rinnovabile il cui processo è completamente italiano, dalla fase di ricerca ed esplorazione alla perforazione fino alla produzione e alla manutenzione, e questo grazie al know how accumulato in Toscana.

Come più volte ha avuto modo di ricordare il direttore Sergio Chiacchella, «la geotermia è una fonte d’energia identitaria. L’area dove le province di Pisa, Siena e Grosseto si incontrano, centro virtuale Larderello: tutto ha avuto inizio da qui; questo pezzo di Toscana particolare e, per certi aspetti, unico è caratterizzato da sempre dal rapporto della geotermia con l’ambiente e le popolazioni che qui risiedono e prosperano».

Un rapporto che si è evoluto intensamente in un lasso di tempo assai breve e che continuerà a farlo, anche per quanto gli aspetti di sostenibilità ambientale. Già oggi la centrale di Bagnore 4 è dotata di due impianti AMIS (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato) e di un innovativo impianto per l’abbattimento dell’ammoniaca, oltre a essere dotata di un sofisticato sistema di monitoraggio, tele-diagnostica e regolazione dei pozzi tale da assicurare, in caso di fermata di un gruppo di produzione, un adeguamento automatico dell’approvvigionamento del vapore dai pozzi alle altre centrali evitando così l’eventualità di fuoriuscite di vapore in atmosfera. Nuovi traguardi adesso sono all’orizzonte.

Il presidente Enrico Rossi ha ricordato in proposito la recentissima autorizzazione concessa dalla Regione per la realizzazione di Radicondoli CO2, impianto che capterà l’anidride carbonica dalle centrali geotermoelettriche riducendone ulteriormente dell’83% l’emissione in atmosfera e riutilizzandola per fini economici. Ma per massimizzare i vantaggi dell’energia geotermica e minimizzare gli impatti ambientali –ricordando che l’unica energia a impatto davvero zero è quella non consumata– è in fieri in azione a tutto campo. «Bisogna spingere su questo terreno -ha dichiarato Rossi- sono pronti i dati degli studi fatti da ARS-Agenzia Regionale di Sanità e da ARPAT-Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Toscana che verranno pubblicati e illustrati a settembre rispondendo alla richiesta precisa dei cittadini e dei sindaci. Un fatto che reputiamo positivo, è l’incarico che Enel Green Power ha conferito per uno studio sul paesaggio: adesso vogliamo un piano con interventi concreti perché il paesaggio sia tutelato e l’impatto delle centrali sia ridotto al massimo».