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In Toscana l’energia costerà meno alle imprese nelle aree della geotermia

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Le aziende italiane, com’è noto, si lamentano spesso dei costi eccessivi dell’energia, in alcuni casi superiori del 20-30% rispetto a quanto devono sborsare i concorrenti stranieri. In Toscana è stata individuata una strada per alleviare il caro-bolletta, contando sulla risorsa presente in abbondanza sul territorio: la geotermia.

Fonte: Energy Manager News.it

Autore: Energy Manager News.it

Difatti, la Regione ha appena siglato un’intesa con Enel, per assicurare forniture scontate di elettricità alle piccole e medie imprese di 16 comuni tra Pisa, Grosseto e Siena, che si trovano nelle aree geotermiche, in cui sono attivi gli impianti alimentati da questa fonte rinnovabile.

Così grazie alla geotermia oltre 5.200 aziende manifatturiere e agricole avranno una riduzione di circa il 10% sul prezzo dell’energia elettrica, al pari di quanto finora avveniva soltanto per i grandi clienti industriali, che riuscivano a ottenere condizioni più vantaggiose grazie agli elevati consumi. Questo beneficio consentirà alle imprese interessate di compensare alcuni svantaggi, soprattutto di natura logistica, dovuti a una conformazione geografica piuttosto articolata e con vie di comunicazione talvolta inadeguate e tali da comportare maggiori spese di trasporto. L’intesa, si legge in una nota ufficiale, «conclude idealmente quanto previsto nell’Accordo generale sulla geotermia firmato a Roma il 20 dicembre 2007 tra Enel, Regione Toscana e quindici dei 16 comuni geotermici, che ha fatto registrare importantissimi progressi nella riduzione degli impatti sull’ambiente grazie alle tecnologie impiegate e ha portato una compensazione economica importante (pari complessivamente a circa 30 milioni di euro)».

Eppure, non sono mancati recentemente alcuni intoppi. Posto che la geotermia è una fonte verde importantissima per la Toscana, con 900 MW di potenza installata e più di 30 impianti operativi (ultima arrivata è la centrale Bagnore 4 da 40 MW), a inizio 2015 la Giunta guidata dal presidente Enrico Rossi ha approvato una proposta di legge con una moratoria semestrale. Giustificata con lo scopo di valutare meglio quali nuovi permessi di ricerca autorizzare, poiché mancano soltanto 150 MW di capacità per raggiungere l’obiettivo fissato al 2020 per la geotermia secondo i parametri del "burden-sharing", la suddivisione regionale delle fonti rinnovabili concordata tra i diversi Paesi europei. Dietro questo stop c’è la discussione in atto sul passaggio dagli impianti tradizionali a quelli più moderni a bassa e media entalpia, cioè capaci di sfruttare fluidi geotermici a 140 gradi centigradi a circa mille metri di profondità. Caratterizzati quindi da maggiore efficienza, minori emissioni inquinanti e ridotto impatto visivo (assenza di torri come nelle centrali ad alta entalpia).

Intanto, la Giunta regionale ha deliberato la compatibilità ambientale per il progetto della centrale da 20 MW che Enel Green Power intende costruire a Monterotondo, in provincia di Grosseto, con un investimento di circa 80 milioni di euro. Il sito produrrà 140 milioni di kWh l’anno di energia elettrica, sufficienti a coprire il fabbisogno di una città come Livorno. Avrà un impianto Amis per l’abbattimento di mercurio e idrogeno solforato, oltre a un sistema per ridurre la formazione di "drift", le minuscole gocce d’acqua geotermica che contengono acido borico.