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In Kenya piano per collegare alle rete elettrica almeno l’80% della popolazione

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Le Nazioni Unite vogliono creare nel Paese un hub regionale per la geotermia

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Il Programma delle Nazioni Unite (UNEP) sta valutando la creazione di un polo geotermico regionale africano in Kenya che potrebbe diventare un centro di eccellenza di riferimento per gli altri paesi africani e per il resto del mondo. Parlando durante un panel sulle fonti rinnovabili, la dottoressa Meseret Zemedkun (UNEP Program Manager Argeo – Africa Rift Valley Geothermal Development Facility) ha riferito che il Kenya sta sviluppando con successo l’uso delle fonti rinnovabili, al punto da costituire un esempio per gli altri paesi in Africa ed in Occidente.

"Stiamo valutando la possibilità di far diventare il Kenya il principale hub africano in termini di rafforzamento delle capacità della tecnologia geotermica, in considerazione del fatto che in questo paese è stato raggiunto un considerevole livello di esperienza e di capacità. Le buone pratiche del Kenya adesso si possono condividere con il resto del mondo", ha detto la funzionaria delle Nazioni Unite. L’impegno del governo nel sostenere la tecnologia geotermica è dimostrato anche dalle risorse del proprio bilancio assegnate al progetto, come osservato dalla dottoressa Zemedkun. "È davvero non comune, in qualunque altro paese africano, vedere un governo destinare fondi per le risorse geotermiche”.

UNEP ha inoltre osservato che il Kenya ha messo a punto una politica coerente, che rafforza il partenariato pubblico e privato nello sviluppo dell’uso di energia elettrica da fonti rinnovabili. Secondo l’Agenzia ONU il sostegno finanziario del governo, dei privati, il partenariato pubblico e il quadro giuridico della tecnologia geotermica sono approcci esemplari che il resto del mondo può emulare per implementare la tecnologia nei propri paesi, in particolare in Africa.

Attraverso questo progetto, il Kenya ha anche in programma l’utilizzo dell’energia geotermica per applicazioni di uso diretto che andranno a ridurre le emissioni di gas serra e promuoveranno l’uso di energie rinnovabili, come si verifica nei cosiddetti paesi sviluppati.

Attualmente il Kenya soddisfa la propria domanda di energia attraverso l’idroelettrico, risorsa che secondo gli esperti è ormai in fase di saturazione, e la maggioranza della popolazione non ha ancora accesso alla luce elettrica.

Inoltre il governo keniano ha annunciato che il paese intende produrre 5.000 megawatt entro il 2017. Il Capo divisione Alternative Energy Technologies, del Ministero dell’Energia, Benson Mlambo, in occasione di un’intervista a Radio Capital Notizie FM ha dichiarato che il governo la prossima settimana lancerà il “piano di connettività ultimo miglio” allo scopo di collegare più keniani alla rete elettrica. Il piano quinquennale garantirà all’80 per cento della popolazione l’accesso all’energia rispetto al 35 per cento attualmente collegato.