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In Italia il 5% della produzione di elettricità arriva dalla geotermia

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Dal World Energy Council il nuovo rapporto sull’integrazione della rinnovabili nel sistema elettrico

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Nato nel 1923 e accreditato presso le Nazioni unite, il World Energy Council rappresenta una delle più importanti organizzazioni (no profit) internazionali in campo energetico, con lo scopo dichiarato di promuovere una fornitura e un utilizzo sostenibile dell’energia. Secondo i dati raccolti nel suo ultimo rapporto, Variable renewables integration in electricity systems: how to get it rightla complessità e l’impatto globale derivanti dall’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili negli attuali sistemi nazionali che convogliano e distribuiscono l’energia elettrica sono spesso sottovalutati, sia da parte dei consumatori che dei politici. Per questo il WEC si adopera in analisi puntuali che possano contribuire a chiarire le dinamiche in gioco.

Per quanto riguarda in particolare l’energia geotermica, secondo l’analisi offerta dal WEC questa rientra tra quelle fonti rinnovabili –in media– caratterizzate da un basso LCOE (Levelized Cost Of Energy, costo livellato di generazione dell’elettricità), paragonabile a quello dell’energia idroelettrica.

Il LCOE (o LEC) è -secondo Wikipedia– normalmente calcolato “per vite operative da 20 a 40 anni, e sono forniti come unità monetarie per kilowattora, ad esempio Euro/kWh”.

Eppure, a livello globale le installazioni di nuova capacità geotermica non sono mutate di molto dal 2004 al 2014, passando dai 9 ai 13 GW. Le potenzialità di questa fonte rimangono dunque in gran parte ancora inesplorate, con l’Italia che si conferma ben posizionata rispetto al contesto internazionale: nel 2014 la produzione di energia nel Paese è arrivata a 268 TWh, 117 dei quali rinnovabili. Il 5% di questa fetta è imputabile proprio all’energia geotermica, con il contributo decisivo della Toscana al quadro nazionale: non a caso la fonte geotermica è in grado di soddisfare circa il 27% del fabbisogno elettrico di questa regione, dove sono localizzati tutti i principali impianti geotermoelettrici.