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In Francia climatizzazione geotermica a go go!

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In corso un progetto che prevede lo sfruttamento del bacino geotermico di Parigi per la climatizzazione di molti quartieri della città e di altre città francesi

Fonte: Geotermia News.it

Autore: Redazione

L’uso diretto dell’energia geotermica Parigi ( che gode di una favorevole situazione geologica) lo ha già messo a frutto nell’aeroporto di Orly, il primo in Europa ad utilizzare, per i sistemi di riscaldamento e raffrescamento delle strutture, l’acqua calda del sottosuolo, che estratta a 75°C da un acquifero artesiano profondo circa 1700 m, successivamente viene reiniettata in falda alla temperatura di 45 °C.

La Francia è considerato il paese leader del riscaldamento geotermico con 74 progetti realizzati nei bacini di Parigi e dell’Aquitania, che sfruttano la tecnologia di produzione attraverso il cosiddetto “doublet” costituito da una coppia di pozzi di cui uno produttore e l’altro reiniettore; il sistema dopo l’estrazione dei fluidi geotermici, consente la loro reiniezione, una volta raffreddati e permette così, sia lo smaltimento dei reflui che la ripressurizzazione e rialimentazione dell’acquifero.

Il maggiore complesso di riscaldamento geotermico di questo genere è proprio a Parigi, che già permette di climatizzare 15.000 alloggi. Mentre grazie allo sfruttamento, con pompe di calore, delle risorse superficiali a bassa temperatura (12-25° C), vengono riscaldati oltre 35.000 abitazioni.

Ma gli interventi che prevedono il ricorso del calore geotermico non sono terminati.

Si legge infatti sul notiziario dell’Unione geotermica italiana, che sta andando avanti il progetto che prevede l’ammodernamento di tutti gli impianti di climatizzazione termica, e la sostituzione (quando possibile) di quelli alimentati a gasolio o a gas con altri alimentati da acqua calda estratta dal sottosuolo tra 1000 e 2000 m, avviato dalla municipalità francese nell’ambito del Grand projet de renouvellement urbain (GPRU).

Uno dei quartieri in costruzione su cui si sta lavorando attualmente è quello di Porta

d’Aubervilliers, nel settore NordEst della città, dove saranno climatizzati con 320 m3/h di acqua a 57°C (riscaldamento invernale e raffrescamento estivo) abitazioni ed edifici adibiti ad altri usi, per

un totale di oltre 1.000.000 di m2.

L’acqua viene attinta da un acquifero a 1400 m di profondità e dopo avere alimentato uno scambiatore di calore, viene reiniettata a 20 °C nello stesso acquifero con un secondo pozzo di

eguale profondità, deviato in direzione opposta a quella del primo. Si tratta perciò sempre del sistema di “doppietto” giù utilizzato in altri quartieri.

Il sistema fornirà il 75 % del calore necessario alla climatizzazione del quartiere di Porta

d’Aubervilliers derivato in parte dallo scambio diretto con l’acqua estratta dal pozzo di produzione, ed in parte ottenuto con pompe di calore geotermiche che ne ottimizzano il circuito in superficie.

Pertanto, solo il 25% del calore necessario alle abitazioni sarà fornito da combustibili fossili.

Un progetto che una volta realizzato (si prevede che sia operativo alla fine dell’anno) permetterà di risparmiare sulle emissioni in atmosfera di CO2 per una quota pari a 14.000 tonnellate/anno

Quello in corso di realizzazione ad Aubervilliers è tra l’altro solo una parte di un progetto ancora più ambizioso che prevede di ottenere la climatizzazione di edifici grazie al calore geotermico.

L’ipotesi in corso è infatti quella di estendere entro il 2020 il progetto a molte altre città che ricadono nel bacino geotermico di Parigi, tra cui Metz , Verdùn, Reims, Meaux, Parigi, Melùn, Orleans, Tours, ed Angers.

Il bacino di Parigi , si legge in una nota del notiziario dell’Unione geotermica italiana, è una grande conca sedimentaria nel settore nord ovest della Francia ed è formato da una successione di livelli

permeabili ed impermeabili con temperature leggermente anomale, che tra 1000 e 3000 m

vanno da 50 a 100°C. L’acqua calda che può essere estratta dagli acquiferi del bacino si presta pertanto molto bene per applicazioni dirette, ed in primo luogo per il riscaldamento di edifici.