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In Etiopia presto una centrale geotermica

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E’stato firmato recentemente un accordo da quattro milioni di dollari per lo sviluppo di una grande centrale geotermica da 1 GW di potenza, da realizzare a 200 chilometri di distanza dalla capitale Addis Abeba

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il territorio dell’Etiopia –considerato il più antico stato africano- si trova a cavallo tra il margine orientale della Placca africana e di quella somala ed è caratterizzato dalla presenza di un rift continentale in espansione, la Rift Valley, che si raccorda ad una dorsale oceanica, la depressione di Afar presso il confine con Gibuti ed Eritrea. È quindi una zona particolarmente importante per gli studi geologici in quanto è uno dei luoghi dove una dorsale medio-oceanica può essere studiata sulla terraferma.
Il territorio etiope si presenta molto interessante anche per la possibile presenza di risorse geotermiche, che assieme ad altre fonti di energia rinnovabile, rappresentano un’area di sviluppo molto promettente per il paese.
L’obiettivo del governo della Repubblica Federale Democratica di Etiopia è quintuplicare la produzione di energia nel giro di tre anni e contemporaneamente ridurre le emissioni di anidride carbonica del 40% rispetto al 2010.
L’altra grande sfida è portare l’energia alla popolazione, dato che il 77% degli etiopi (70 milioni di persone) non ha accesso all’elettricità.
Recentemente il primo ministro Hailemariam Desalegn ha inaugurato un grande parco eolico costituito da 84 aerogeneratori per una capacità complessiva di 120 MW, nella zona di Ashegoda, a circa 20 chilometri dalla città di Mekelle, nell’area settentrionale del paese africano.
L’Etiopia vanta potenzialità anche nel settore idroelettrico, stimabili in 45 GW.
Anche la fonte geotermica, sembra molto promettente: sulla base di ricerche condotte nella Rift Valley (zona del Lago Langano) e nella depressione di Afar (zona di Tendao) il potenziale complessivo sembra essere pari a 3 GW elettrici ricavabili dal calore della terra, tale da renderla uno dei più grandi siti geotermici del mondo.
Proprio in questo ambito il Governo ha firmato recentemente un accordo da 4 milioni di dollari con la società americano-islandese Reykjavik Geothermal, per la realizzazione della prima centrale geotermica della nazione: una grande centrale da 1 GW di potenza, da realizzare a 200 chilometri di distanza dalla capitale Addis Abeba.
Il progetto, una volta realizzato, sarà in grado di fornire energia elettrica destinata sia al consumo locale che all’esportazione, con il rischio -da alcuni paventato- che questo secondo obiettivo possa diventare predominante.
La compagnia americano-islandese Reykjavik Geothermal dovrà occuparsi di tutte le fasi di realizzazione e messa in funzione dell’impianto, con la previsione di installare i primi 500 MW entro il 2018, e la restante parte prevedibilmente entro il 2021.
«Questo rappresenta un momento epico per tutti, noi stiamo portando l’Etiopia in prima linea nello sviluppo geotermico›› ha dichiarato GudmundurThoroddsson, l’amministratore delegato di Reykjavik Geothermal che ha finanziato tre quarti del progetto.
Secondo Thoroddsson l’energia geotermica è la fonte ideale per l’Etiopia, paese vulnerabile per le condizioni meteorologiche instabili e –come tanti altri – per le fluttuazioni del prezzo del petrolio.
«Si tratta di una fonte di energia molto affidabile –ha detto l’AD della società- costante e indipendente dalle condizioni meteorologiche e quindi perfetta per il Paese››.