Home Cosvig In Cina si pensa alla geotermia per ridurre il consumo di carbone

In Cina si pensa alla geotermia per ridurre il consumo di carbone

667
0
CONDIVIDI
Il programma che il Governo Cinese ha ufficialmente presentato in occasione dell’Hearth day, prevede che entro il 2015 l’energia geotermica fornirà l’1,7% del totale energetico della Repubblica popolare.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

 

Il Fondo monetario internazionale ha fissato una data nuova, vicinissima, per il sorpasso del Pil cinese su quello americano: accadrà già nel 2016.

Quindi basterà un quinquennio, secondo il Fmi, perché gli Usa perdano la loro leadership misurata dal Pil.

«Il prossimo presidente americano, chiunque egli sia – ha commentato il Wall Street Journal – sarà l’ultimo a governare la più grande economia mondiale».

Ma non è solo il Pil a far correre la Cina verso la leadership mondiale: anche sul fronte delle energie rinnovabili, infatti, sta bruciando le tappe. Già al primo posto secondo l’edizione 2010 del Pew Clean Energy Program per i finanziamenti e gli investimenti nelle energie pulite, da qui a quattro anni sarà in grado di sostituire 68,8 milioni di tonnellate di carbone e ridurre le emissioni di CO2 di 180 milioni di tonnellate grazie alla geotermia.

Il programma che la Cina ha ufficialmente presentato proprio in questi giorni, in occasione dell’Hearth day, prevede che entro il 2015 l’energia geotermica fornirà l’1,7% del totale energetico della Repubblica popolare. E’ quanto ha affermato dal Ministero della Terra e delle Risorse e secondo, Guan Fengjun, direttore del dipartimento del ministero dell’Ambiente geologico.

Grazie alla geotermia potrà essere realizzato il programma di sostituzione del carbone per quasi 69 milioni di tonnellate che porterà a ridurre le emissioni di anidride carbonica di 180 milioni di tonnellate.

Guan Fenjun ha inoltre affermato che in Cina lo sviluppo e l’utilizzo delle risorse geotermiche, che hanno già un discreto impiego, hanno un grande potenziale ma è necessario migliorare la tecnologia per poterle incrementare.

«Alla fine del 2010- ha detto Guan Fenjun -il riscaldamento e il raffreddamento derivati dall’energia geotermica nazionale hanno interessato 140 milioni di mq, il riscaldamento geotermico nazionale ha interessato 35 milioni di mq, il totale derivato dai vari tipi di energia geotermica corrisponde a cinque milioni di tonnellate di carbone».

Intanto per quest’anno la Cina intende esplorare e valutare le potenzialità ​​dell’energia geotermica in 29 città capoluogo di provincia dell’intero paese, secondo quanto ha dichiarato Xuelong Wang, vice direttore del China Geological Survey.

Per avviare queste indagini e per promuovere l’uso di questa risorsa per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici nei 29 capoluoghi, il vice direttore dell’Ufficio di geologia del Ministero cinese dei Terreni e delle Risorse, Chen Xiaoning, ha annunciato che a partire da quest’anno, le finanze centrali metteranno a disposizione oltre 100 milioni di RMB, circa 25 milioni di dollari.

«Abbiamo in programma una cooperazione triennale tra le province e il ministero per iniziare un’indagine, valutazione, sviluppo e uso dell’energia geotermica nelle città capoluogo, in modo da valutarne la fattibilità» ha dichiarato Chen Xiaoning.

«Con lo sviluppo e utilizzo di aree adeguate – ha proseguito-stabiliremo un programma e costruiremo una rete di supervisione, tutto per promuovere lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia geotermica».

Impegni che darebbero concretezza ai recenti documenti che la Cina, assieme all’India e al Brasile, ha presentato all’United Nations framework convention on climate (Unfccc) change.   Documenti con i quali i tre paesi si impegnano a limitare le loro emissioni per ridurre i gas serra e fanno parte di quelli proposti da 48 Paesi e specificati in un documento non vincolante che fa seguito agli accordi raggiunti a Cancun, in Messico, lo scorso dicembre.

La Cina, con un documento inviato via e-mail il 18 marzo all’Unfccc, ha confermato che entro il 2020 provvederà ad abbassare le emissioni di anidride carbonica almeno del 40% per unità di Pil, rispetto ai livelli del 2005.

E la geotermia rientra quindi – a tutti gli effetti- tra le strategie per raggiungere questo obiettivo.

Va anche osservato che nelle intenzioni cinesi la geotermia non è solo vista come una valida alternativa ai combustibili fossili ma anche come un’opportunità di sviluppo economico in chiave turistica.

Il comune di Chongqing nel sud-ovest della Cina, ad esempio, sfrutta l’acqua calda che sgorga dalla terra come sorgenti termali e ve ne sono ben 107 in tutto il distretto. Le attività turistiche legate a queste sorgenti, secondo Tan Xiwei, vice-sindaco della città, potranno fornire opportunità di lavoro per almeno 60 mila residenti locali.