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«Imprenditore geotermico. La banca ti sostiene»

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La proposta-appello del presidente Manghetti alle istituzioni: facciamo squadra per promuovere progetti legati ai cascami di vapore non utilizzati per l’energia

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Manolo Morandini

«Si faccia avanti quell’imprenditore che con la sua impresa voglia realizzare il proprio progetto e chieda agli enti pubblici e alla banca di analizzarlo insieme». È la proposta del presidente della Cassa di risparmio di Volterra Giovanni Manghetti. Parla all’imprenditore ma si rivolge anche alle istituzioni del territorio, al presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni, e ai sindaci dell’Alta Valdicecina ma anche della Valdera. Un invito che ha il piglio di un appello a fare squadra a partire dalla disponibilità della Cassa a sostenere nuove iniziative imprenditoriali capaci di sfruttare l’oro geotermico: i cascami di vapore che non vengono sfruttati per la produzione di energia elettrica. «L’Enel ha sicuramente contribuito per tantissimi anni alla creazione di valore in tutto il territorio e ha permesso a molte aziende di svilupparsi e di crescere – afferma Manghetti –. Questa è stata sicuramente una situazione favorevole che ha permesso una crescita altrimenti non possibile ma ha impedito, almeno in parte, che si venisse a creare una cultura imprenditoriale più aperta, rivolta non solo alle attività di servizio a questa grande azienda ma anche a ricercare lo sviluppo su mercati diversi». È in questo contesto che il presidente di Cari Volterra ha preso carta e penna e scritto alle istituzioni e a un nutrito numero di imprenditori. Oltre la produzione di energia elettrica resta da esplorare un ampio bacino di opportunità d’impresa. «L’utilizzo dei cosiddetti cascami di vapore è una delle opportunità che il territorio potrebbe offrire a fronte di accordi tra l’azienda produttrice di energia elettrica e le pubbliche amministrazioni, in primis la Regione – spiega –. L’utilizzo di questi fluidi a media temperatura non utilizzabili per la produzione di energia elettrica avverrebbe a costi veramente competitivi». Non sfuggono i passi falsi di alcune esperienze del passato. «In passato sono state costruite alcune serre che utilizzavano proprio questa risorsa energetica a bassa temperatura. Parliamo di temperature nell’ordine dei 100° centigradi o inferiori, più che sufficienti per permettere il riscaldamento di strutture serricole sia a uso alimentare, per ortaggi e frutta, che per altri usi, come la produzione di fiori o piante d’appartamento». Tra gli esempi, la serra di Bulera a Pomarance, in cui si coltivavano fiori, e l’esperienza condotta a Castelnuovo Valdicecina dal Centro dimostrativo, inizialmente per la produzione agricola e poi di l’acquacoltura per lo sviluppo degli avannotti delle anguille. «In questi casi l’esperienza condotta non ha avuto successo non certo per la disponibilità energetica, che era ed è rimasta appetibile, e nemmeno forse per i prodotti che in qualche modo venivano suggeriti – dice Manghetti –. Si può ipotizzare ragionevolmente che tale insuccesso sia legato a una gestione esclusivamente pubblica». Eppure è dal mix pubblico privato che possono aprirsi nuove prospettive. «Essenziale è il ruolo pubblico, Cosvig, Comuni e Provincia, per incentivare e supportare le opportunità d’impresa, a fronte di un progetto ampio che coinvolga tutto il territorio e in cui la Cassa è pronta a fare la sua parte».