«Pomarance da solo ha più del 50% della produzione geotermica della Regione», premette il sindaco Loris Martignoni prima di snocciolare cifre e agevolazioni.
Annualmente i comuni geotermici, 21 in Toscana, ricevono direttamente qualcosa come 0.19 centesimi a kilowattora di energia prodotta (cifra legata alle entrate pomarancine). Secondo la vecchia legge sulla geotermia, sono circa 9 milioni gli euro che annualmente queste amministrazioni si spartiscono, ognuna rispetto alla propria produzione geotermica.
Indirettamente i comuni ricevono anche altre risorse dalla Regione. Ovvero sei milioni di euro che Firenze concede solo per finanziare progetti ad hoc nel settore. «E’ il frutto dell’accordo fatto nel 2007 tra Enel e amministrazioni locali», spiega.
Rispetto ai benefici per i cittadini, anche in questo caso la lista è lunga e stuzzica l’appetito. Si va dalla possibilità di risparmiare sul riscaldamento: la geotermia costa la metà rispetto ai combustibili fossili. Così anche le aziende, con l’utilizzo del vapore nei processi produttivi, praticamente dimezza i costi sull’energia.
«Senza contare che sempre per gli accordi vigenti solo i residenti dei comuni geotermici possono partecipare alle selezioni Enel per nuove assunzioni», conclude Martignoni.