Home Cosvig Il sottosegretario Vicari: «In ogni caso servono meccanismi di controllo sostitutivi»

Il sottosegretario Vicari: «In ogni caso servono meccanismi di controllo sostitutivi»

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Attestati energetici, nodo nullità

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Mauro Pizzin

Il Governo intende rimettere mano alla normativa sul nuovo attestato di prestazione energetica (Ape) contenuta nel decreto ecobonus (Dl 63/2013) convertito in legge giovedì scorso. L’obiettivo è quello di eliminare la sanzione della nullità assoluta degli atti di trasferimento di immobili a cui non sia stato allegato il documento, ma in alternativa si dovrà prevedere un meccanismo in grado di garantire la verifica dell’esistenza dell’Ape al momento della stipula. Come conseguenza, è difficile che sia presentato un emendamento sul punto nel Dl del fare oggetto di discussione in Aula in questi giorni, come emerso in un primo momento, mentre più probabile potrebbe essere il suo inserimento in un decreto del fare 2 se verrà messo in cantiere, come sembra, l’8 o il 26 agosto prossimi. Il problema nasce dall’inserimento del comma 3 bis all’articolo 6 del Dl 63/13 nel testo convertito in legge. In esso si è stabilito che l’Ape, destinato a sostituire il vecchio Ace (attestato di certificazione energetica), «deve essere allegato al contratto di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, a pena di nullità degli stessi». «Questa norma – ha sottolineato ieri Simona Vicari, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico – nasce alla luce della reiterata mancata applicazione delle prescrizioni della Commissione europea in tema di efficienza energetica in edilizia da parte dell’Italia, che ci aveva portato a una procedura d’infrazione e a una condanna della Corte di giustizia europea. Era quindi necessario agire per evitare pesanti sanzioni economiche all’Italia». Il Governo, come anticipato, è disponibile a rivedere quanto stabilito dalla nuova legge in riferimento alla nullità dei contratti, ha confermato Vicari, «ma deve essere chiaro che sarà necessario prevedere dei meccanismi che consentano di verificare l’esistenza di tale documentazione all’atto della stipula di un contratto o di una compravendita. In pratica, le modifiche che potranno essere apportate dovranno comunque garantire una piena conoscenza e conoscibilità dell’Ape. Questo ce lo chiede la Ue e a questo obbligo comunitario dobbiamo necessariamente attenerci». Prima di conoscere le intenzioni del Governo, la previsione di nullità assoluta dell’atto per il quale non si fosse adempiuto all’obbligo di allegazione dell’Ape aveva allarmato per motivi diversi sia il Consiglio nazionale del notariato, sia Confedilizia, anche perché destinato a scavare un solco rispetto alla prassi precedente. Se nel testo originario del Dlgs 192/05 la presenza dell’Aqe (poi Ace) era stata prescritta a pena di nullità, il Dl 112/08 aveva però poi soppresso la sanzione e l’obbligo di "dotazione" era stato da allora interpretato come norma derogabile. Un’offerta di collaborare al restyling della norma è giunta ieri dagli stessi notai, da cui sono arrivate anche le prime note interpretative (si legga anche l’articolo più in basso). «Il notariato – ha detto il consigliere nazionale Domenico Cambareri – è ben consapevole degli interessi generali, ribaditi dalla Ue e stabiliti con il Protocollo di Kyoto, che possono essere perseguiti anche con l’obbligo di allegazione dell’Ape. In particolare, l’allegazione all’atto notarile dà maggiore certezza alla documentazione energetica e la rende immediatamente conoscibile nella fase della successiva circolazione del bene. Il notariato è disponibile a collaborare con il Governo per trovare possibili soluzioni volte a migliorare l’attuale disciplina, senza tradire lo spirito delle norme imposte a livello europeo». «Siamo grati al Senato e al Governo per la pronta percezione della gravosità di una previsione che non solo avrebbe imposto obblighi cartacei e burocratici di nessun giovamento – ha sottolineato a sua volta il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – ma avrebbe peraltro dato un segnale di estrema pericolosità ai mercati della compravendita e, in particolare, della locazione, che già fortemente languono».