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Il settore delle rinnovabili termiche non ci sta ad essere la “Cenerentola” del settore

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Il 24 aprile scorso è nato CARTE : il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica, per fare in modo che il settore da loro rappresentato non rimanga ai margini delle politiche energetiche.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Sono già tante le associazioni che hanno aderito il 24 aprile scorso alla nascita del Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica (CARTE) con l’obiettivo di promuovere iniziative finalizzate ad ottenere la necessaria attenzione al ruolo delle rinnovabili termiche nelle politiche italiane di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Il coordinamento inoltre si prefigge di sostenere l’attivazione dei diversi strumenti utilizzabili nell’intervento pubblico per le rinnovabili termiche: incentivazione, regolazione, informazione e sviluppo del monitoraggio statistico di un settore dei consumi di energia poco conosciuto.

Nella fase di avvio hanno aderito a CARTE, tra le altre: Assolterm, Assotermica ,Consorzio GeoHP, FIPER, ITABIA.

«Il varo degli schemi di decreti ministeriali in attuazione del Decreto legislativo 28/2011 conferma -scrive Walter Righini, presidente di Fiper in un editoriale in cui presenta CARTE- nonostante alcuni lodevoli propositi espressi, che la politica del governo di attuazione della direttiva 2009/28/CE continua a relegare nella marginalità il ruolo delle fonti rinnovabili termiche (solare termico, biomasse, geotermia, pompe di calore, biometano).
Ancora una volta vengono compiute scelte che allocano nuove importanti risorse a carico delle tariffe senza un’analisi costi/benefici contestuale rispetto alle scelte di incentivazione per le Fer termiche e l’efficienza energetica come correttamente previsto dalla direttiva 2009/28/CE».

Il percorso avviato da CARTE prosegue lungo la strada tracciata dalle principali associazioni europee delle filiere economiche connesse all’utilizzo delle rinnovabili termiche che in una nota congiunta hanno recentemente evidenziato la problematica del corretto posizionamento del settore da loro rappresentato.

Nella nota "Energy roadmap 2050: né caldo né freddo?” le associazioni hanno richiamato l’attenzione su una realtà che è stata definita “il gigante dormiente delle rinnovabili, le cui potenzialità continuano ad essere ignorate”.

Le possibilità offerte da questo comparto sono dimostrate anche dai risultati dello studio "Costi/Benefici delle Rinnovabili al 2030 calcolati alla luce delle esperienze dell’ultimo quadriennio 2008-2011" pubblicato nei giorni scorsi dall’Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili (OIR), presieduto da Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi.

Nello studio, condotto sul territorio nazionale, si calcola che a fronte di incentivi stimabili in 20 miliardi di Euro al 2020, le rinnovabili termiche genererebbero un impatto positivo netto per 90 miliardi di Euro, garantendo quindi al sistema Paese oltre all’indipendenza energetica e a un minore impatto ambientale, ricadute sulla filiera industriale e sull’occupazione.

Secondo quanto sostiene Andrea Gilardoni, gli incentivi necessari per promuovere le FER termiche sono di gran lunga minori rispetto all’elettrico, e le tecnologie sono già competitive.
«L’invito che rivolgiamo al Ministro Passera quindi –scrive Righini- è di valutare attentamente il costo-beneficio di queste tecnologie, ivi inclusa la produzione-distribuzione di biometano, prima di mettere a punto la “strategia” delle trivellazioni alla ricerca di idrocarburi sul territorio nazionale» riferendosi alle recenti affermazioni del ministro dello Sviluppo economico in merito alla necessità di un maggiore ricorso alle fonti fossili presenti nel nostro paese.
«Con le rinnovabili termiche e l’efficienza –continua Righini- si può andare oltre l’obiettivo minimo obbligatorio del 17%, riducendo i costi dell’incentivazione e aumentando la ricaduta sull’economia italiana. Per fare questo è necessario rielaborare il PAN portando l’obiettivo 2020 al 20% con un approccio globale».

Per l’incentivazione delle FER termiche, il CARTE ritiene indispensabile la definizione di un quadro di misure stabili, con orizzonte 2020, a partire dai nuovi contributi per i piccoli interventi, la riforma dei TEE (Titoli di Efficienza Energetica), dall’istituzione del fondo di garanzia per gli investimenti nelle reti di Teleriscaldamento, dalla stabilizzazione dei regimi di agevolazione fiscale e il coordinamento con i sistemi di incentivazione regionale.
 Una buona regolazione -spiega ancora il Coordinamento- può accelerare, con costi sostenibili per la collettività, la penetrazione delle FER termiche, semplificando i regimi autorizzativi (ad esempio per la posa delle sonde geotermiche), rafforzando gli obblighi per il ricorso a questi sistemi negli edifici e definendo standard tecnici equilibrati.

Il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica (CARTE) ha chiesto al Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti (Sviluppo Economico, Ambiente e Politiche Agricole) un incontro e l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione dei Decreti Ministeriali attuativi del D.lgs. n. 28/2011 per le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica.