Dal rapporto si apprende che il mercato delle sonde geotermiche ‘Ground Source Heat Pumps (GSHP)’
è raddoppiato rispetto allo scorso anno e l’introduzione di nuovi
incentivi da parte del governo, previsti per il 2012, potrebbe guidare
la tecnologia verso il raggiungimento di un importante obiettivo:
rappresentare un terzo della produzione di calore ottenuto sfruttando fonti rinnovabili all’interno del Regno Unito.
La GSHP
è una tecnologia piuttosto semplice, che sfrutta un sistema di
condutture sotterranee per il trasferimento del calore direttamente
agli edifici. Può inoltre anche essere utilizzata per riscaldare
l’acqua e per contribuire al raffreddamento degli edifici mediante i
sistemi di condizionamento d’aria.
La tecnologia non è totalmente “zero-carbon” visto che l’energia
elettrica è ancora necessaria al funzionamento delle pompe, ma, secondo
le stime di settore, le nuove pompe risultano quattro volte più efficientisei volte più efficienti rispetto ai condizionatori,
con la conseguente riduzione dell’importo della bolletta energetica
delle famiglie. Naturalmente qualora tali impianti venissero accoppiati ad impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica sarebbe possibile raggiungere l’ambizioso obbiettivo “zero-carbon” con un risparmio in bolletta ancora più evidente per le famiglie e per lle imprese.
rispetto ai boiler a gas o a petrolio e
Il numero di sistemi GSHP
installati nell’ultimo anno è raddoppiato a 8.000 pompe e il rapporto
sostiene che il settore può ancora godere di una rapida crescita nel
prossimo decennio, grazie anche all’iniziativa del governo ‘Renewable
Heat Incentive feed-in tariff scheme’ ossia il regime di tariffe
agevolate e di sussidi economici offerti alle imprese e alle famiglie
per l’istallazione delle nuove tecnologie.
“Lo sfruttamento della geotermia è una tecnologia in rapida crescita che ha il potenziale per la produzione di almeno il 30% del fabbisogno del Paese in termini di calore
prodotto da fonte rinnovabile, ma ha bisogno di un sostegno finanziario
per crescere”, ha detto Tony Grayling, responsabile del settore
cambiamento climatico e sviluppo sostenibile dell’Agenzia per
l’Ambiente. “Ci piacerebbe vedere un adeguato sostegno finanziario
destinato a questa tecnologia attraverso il nuovo incentivo per
soddisfare il suo pieno potenziale nel Regno Unito.”
Il rapporto prevede che, qualora dovesse manifestarsi una crescita economica minima, almeno 320.000 GSHP saranno installati entro il 2020, equivalenti all’1% delle case e l’11% degli edifici commerciali.