La green economy fa dei "salti" inattesi in posti inaspettati: il numero di famiglie alimentato da energia solare in Bangladesh ha superato il milione, si tratta della più veloce crescita del fotovoltaico in tutto il mondo. Nel poverissimo e sovrappopolato Bangladesh, aiutato da organizzazioni non governative che offrono prestiti a basso costo per l’installazione di pannelli solari, le famiglie rurali, la maggior parte delle quali non hanno accesso alla rete elettricità, negli ultimi anni sono state le protagoniste di questa espansione vertiginosa dell’energia solare.
Nel 2002 in Bangladesh solo 7.000 famiglie utilizzavano pannelli solari dopo 9 anni il Paese g ha raggiunto il traguardo di un milione di case con i pannelli fotovoltaici sul tetto e nei campi comunitari, 18 mesi prima del previsto, e entro il 2014 il governo di Dacca punta a superare i 2,5 milioni di case con l’energia solare.
Nazmul Haq, della Infrastructure Development Company del Bangladesh, che finanzia progetti di energia pulita, sottolinea che «E’ la più veloce espansione dell’energia solare in qualsiasi parte del mondo».
Circa il 60% dei 150 milioni di persone che vivono in Bangladesh non hanno un accesso affidabile all’elettricità e un rapporto della Banca mondiale di maggio evidenziava che i pannelli solari hanno «Cambiato il volto delle remote aree rurali del Bangladesh». Il Bangladesh nel 2009 aveva ottenuto un prestito proprio dalla Banca mondiale per sviluppare l’energia solare nel Paese e i risultati vengono definiti «Impressionanti»
Si tratta di una vera e propria rivoluzione del benessere per le povere famiglie rurali che utilizzavano per illuminare le loro abitazioni costose ed inquinanti lampade a cherosene. .I prestiti a bassissimi tassi di interesse con pagamenti mensili hanno permesso anche a comunità e persone molto povere di dotarsi di pannelli solari.
Secondo il rapporto "Quantifying Carbon and Distributional Benefits of Solar Home System Programs" della Banca mondiale l’esperienza in corso in Bangladesh non solo ha permesso alle famiglie rurali di avere energia evitando di emettere gas serra ed altri inquinanti, ma può essere riprodotta all’estero: «Esiste un potenziale di mercato per i sistemi solari domestici in molte zone rurali, se vengono resi disponibili programmi di microcredito».
I "generosi" incentivi del governo hanno permesso così di trasformare in poco tempo in Bangladesh i pannelli solari da un "bene di lusso" accessibile solo a qualche azienda in un diffuso sistema ad uso domestico.
Un sistema che sta attuando in India anche il "Rooftop Power and Stand alone Small Grid-connected Power Plant" (Rpssgp) che fornisce oltre Rs.4, 5 lakh di sovvenzioni, più della metà del costo totale stimato di Rs 8 lakh necessario per installare un impianto da 5 Kilowatt nelle case, in grado di reggere tutti gli elettrodomestici, comprese utenze "pesanti" come i condizionatori d’aria, e quasi sempre in case che non si possono permettere né elettrodomestici né condizionatori.
Lo schema potrebbe anche concedere prestiti individuali per installare solare termico, per ora questi incentivi sono destinati all’industria, ma potrebbero essere portati dal 20 al 60% ed estesi alle famiglie per riscaldare l’acqua per l’igiene personale, uno dei grandi problemi del Bangladesh rurale.
In un’intervista a The Hindu S.E.S. Syed Ahamed, vice-direttore per la regione di Mandurai del Tamil Nadu Energy Development Agency (Teda), spiega che «Il Centro potrebbe anche organizzare prestiti per coprire i costi rimanenti». La Teda è l’agenzia di snodo per l’attuazione nello Stato dell’India meridionale e le linee guida del progetto di solarizzazione sono state approvate il 12 marzo. La Regione Madurai del Teda comprende 16 distretti del Tamil Nadu centrale e meridionale.
Secondo Syed Ahamed «Lo schema dei finanziamenti dovrebbe inoltre coprire metà del costo di installazione di un pannello solare termico familiare» e il sussidio per le cucine solari è stato aumentato dal 20 al 60%. Il Centro ha anche aumentato gli incentivi per l’industria e gli sviluppatori di energia solare per attirare i giovani imprenditori nel settore e diffondere la tecnologia. Mentre prima il minimo richiesto per accedere allo State electricity boards (Seb) era 33 kilovolt, ora sono sufficienti 11 o 22 KV.
L’incentivo per un impianto solare da 100 kilowatt sul tetto è stato aumentato dal 30 al 40% del costo totale ed un installatore otterrebbe quasi Rs.1 crore su un costo totale di Rs.2, 5 crore, mentre con le norme precedenti si arrivava a circa Rs.75 lakh.
Secondo Sayed, «Un’altra concessione molto attraente che viene offerta è quella di aumentare la durata base degli incentivi per la produzione di Rs. 18,44 per unità fornite dal ministero dell’Unione per le energie nuove e rinnovabili, per aumentare l’energia alla base del Sebs».
L’India fa quindi il contrario dell’Italia: mentre le norme precedi fornivano incentivi solo per i primi cinque anni, ora copriranno l’intera durata del contratto di acquisto dell’energia solare stipulato con i fornitori di elettricità, che di solito è di 25 anni. In totale l’Rpssgp ha l’obiettivo di ottenere entro il 2013 almeno 100 megawatt di energia solare dai tetti indiani.