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Il quadro in cui interviene il Quarto conto energia

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Un rapporto pubblicato dal GSE fotografa la situazione del fotovoltaico in Italia al 31 dicembre 2010 sul quale si inserisce il Dm che definisce i criteri per il quarto conto energia.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Il Quarto conto energia (DM 5 maggio 2011) è stato pubblicato il 12 maggio sulla Gazzetta Ufficiale e a far data il 1° giugno prossimo, ridefinirà il sistema degli incentivi al fotovoltaico.

Il decreto si applica, infatti, agli impianti fotovoltaici che entrano in esercizio dopo il 31 maggio 2011 (fatti salvi gli impianti che hanno dichiarato il "fine lavori" entro il 31 dicembre 2010 ed entreranno in esercizio entro il 30 giugno 2011) e il quadro degli incentivi varrà fino al 31 dicembre 2016. L’obiettivo che si prevede di raggiungere- in termini di potenza installata sull’intero territorio nazionale – è di circa 23.000 MW cui corrisponde un tetto massimo di spesa pari a 6-7 miliardi di euro: il superamento dei tetti non limiterà, comunque, l’accesso alle tariffe incentivanti, ma determinerà una riduzione aggiuntiva delle stesse per il periodo successivo. 

Per tutti gli impianti sono previste riduzioni tariffarie (rispetto al precedente conto energia) già dal primo giugno 2011; gli incentivi subiranno un aggiornamento mensile nel 2011 e nel 2012 un aggiornamento semestrale, rimanendo cumulabili con l’uso specifico dell’elettricità (vendita alla rete, autoconsumo, scambio sul posto).

Dal 2013 è prevista l’introduzione del modello tedesco, in pratica un sistema in cui le tariffe assumeranno valore "omnicomprensivo", quindi inclusivo dell’uso dell’energia, salvo un premio aggiuntivo nel caso di "autoconsumo".

Per quelli che il Dm definisce ‘piccoli impianti’ , ovvero fino a 1000 kW di potenza realizzati su edifici, impianti fino a 200 kW realizzati a terra e operanti in regime di scambio sul posto e gli impianti di qualsiasi potenza realizzati su edifici ed aree delle Amministrazioni pubbliche, non è previsto alcun tetto di spesa fino a fine 2012. 

Per i ‘grandi impianti’ (tutti gli altri diversi dai ‘piccoli’) sono previsti tetti di spesa semestrali fino al 2012.

Per quelli realizzati in sostituzione di coperture in amianto è riconosciuto un premio (5 centesimi/kWh) così come è riconosciuto un incentivo aggiuntivo del 10% a chi installa pannelli fotovoltaici fabbricati in Italia o comunque nei paesi dell’Unione Europea.

Ma qual è la situazione in cui s’inquadra il nuovo conto energia?

Una fotografia aggiornata di quanto è presente sul nostro territorio l’ha fornita recentemente il Gse, che ha pubblicato il Rapporto Statistico 2010 – Solare Fotovoltaico.

Nel rapporto (scaricabile dal nostro portale) si riportano i dati complessivi degli impianti fotovoltaici installati in Italia fino al 31 dicembre 2010.

Si tratta di un’approfondita analisi sul numero degli impianti istallati, sulla loro potenza e sull’energia elettrica prodotta, con dati a livello nazionale, regionale e provinciale.
E’ un’analisi statistica che offre un interessante prospetto anche in merito ad altri aspetti degli impianti istallati: le caratteristiche tecnologiche dei moduli fotovoltaici utilizzati, il grado d’integrazione architettonica degli impianti, la tipologia dei soggetti responsabili, l’irraggiamento solare, i dati sugli impianti ubicati a terra e su quelli realizzati bonificando coperture in amianto (eternit) e, infine, gli impianti a cui è stato riconosciuto il premio per l’efficienza energetica.

Secondo il rapporto del GSE al 31 dicembre 2010 il parco fotovoltaico contava in Italia 155.977 impianti per un totale di 3.470 MWp di potenza installata, mentre la produzione ha raggiunto 1.906 GWh.

Con questi dati l’Italia, si posiziona ( a dicembre) come il secondo paese a livello mondiale per potenza installata nel corso del 2010, secondo solo alla Germania, mentre è quarto in termini assoluti dietro a Germania, Spagna e Giappone e davanti agli USA, alla Repubblica Ceca e alla Francia.
La regione al primo posto per il maggior numero di impianti risulta essere la
Lombardia (oltre 23 mila) mentre per potenza installata al primo posto si trova la Puglia con 683 MW, il 20% della potenza nazionale istallata.
Sul piano delle
tecnologie, i moduli più utilizzati sono quelli in silicio policristallino con il 63% della potenza complessivamente installata, seguiti dal monocristallino, 26%, e dall’amorfo, 9%. Per quanto riguarda la tipologia architettonica d’installazione, il 48% della potenza complessivamente installata è sviluppata da impianti non integrati (nella maggior parte dei casi realizzati a terra), il 30% integrati (cioè con i moduli installati in sostituzione delle coperture) e il 22% parzialmente integrati (in pratica gli impianti installati sulle coperture).
Interessante anche la natura dei
soggetti responsabili cui corrispondono gli impianti realizzati: nell’83,6% dei casi si tratta di società, nel 14,6% di persone fisiche, nel 2% di enti pubblici e, nel restante 0,7% di enti non commerciali, scuole, strutture sanitarie e condomini.
La ripartizione della potenza per
ambito di attività mostra che è l’industria il settore maggiormente coinvolto (59%), seguita dal comparto agricolo e dal settore domestico (entrambi al 15%) e, infine, dal terziario (11%).

Riguardo agli impianti a terra la superficie occupata risulta pari a circa 3.300 ettari (lo 0,0001% di quella nazionale) a fronte di una potenza complessiva di quasi 1,5 GW.

Significativo anche il dato che indica il numero degli impianti realizzati in a sostituzione dei pannelli contenenti amianto, che riguardano il 16% di tutti gli impianti realizzati su coperture. Un risultato reso possibile dal premio previsto dal conto energia, che viene ribadito anche nel quarto conto energia in vigore dal prossimo giugno. Sono quasi 300 i MW di potenza fotovoltaica realizzati su tetti in sostituzione di coperture in eternit, per una superficie complessiva di ben 2,7 kmquadrati.