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Il Polo di innovazione per le energie rinnovabili e il Distretto Tecnologico dell’Efficienza Energetica, delle Energie Rinnovabili e della Green Economy della Toscana, sono una realtà.

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Un nuovo passo avanti nella costruzione del sistema regionale dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, di cui CoSviG sarà protagonista

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Lo scorso 25 luglio l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha illustrato i dieci poli di innovazione attorno ai quali si svolgerà l’attività dei progetti finanziati per oltre 4,5 milioni di euro grazie ad un mix di risorse regionali, nazionali e comunitarie, e le ulteriori risorse destinate dalla Regione ai centri di competenza.

Di questi dieci Poli d’innovazione uno è quello dedicato alle Energie rinnovabili, di cui il soggetto gestore è CoSviG e tra i partner vi sono il Polo Tecnologico di Navacchio, Eurobic Toscana Sud Spa, Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa, Università degli studi di Siena, Pisa, Firenze, Scuola Sant’Anna, Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr, Polo universitario Colle Val d’Elsa, Fondazione per il clima e la sostenibilità e Lens.

L’obiettivo è lo sviluppo  di tecnologie per le rinnovabili e il risparmio energetico, e la finalità quella di diventare punto di riferimento regionale per questo settore. 

Il futuro del polo d’innovazione delle rinnovabili è quello di confluire nel Distretto Tecnologico dell’Efficienza Energetica, delle Energie Rinnovabili e della Green Economy – che sarà costituito dai rappresentanti del settore della ricerca e da quello delle imprese – per svolgere le attività di gestione e di segretariato tecnico.

La scelta della regione è, infatti, quella di non creare sovrapposizione tra Poli e Distretti (sono cinque quelli individuati) ma anzi di sperimentare forme di governance più strutturate e formalizzare modalità di cooperazione che implichino oltre che una valutazione delle convenienze e delle opportunità reciproche degli attori coinvolti, anche una verifica di efficienza sulle azioni oggetto di sostegno pubblico.

Ai poli di innovazione e poi ai distretti tecnologici la Regione chiede di attivare processi permanenti di trasferimento di conoscenze verso le imprese, di favorire la cooperazione tra queste e il sistema della ricerca, di incentivare l’uso delle nuove tecnologie per consentire innovazioni di processo e di prodotto.

Inoltre si chiede ai poli e ai distretti di svolgere una vera e propria azione di agenti tecnologici sul territorio, operando non come semplici sportelli ma come veri agenti di sviluppo, divulgatori consapevoli di conoscenze e di tecnologie.

L’integrazione tra Polo e Distretto potrà quindi permettere di potenziare le attività e le sinergie nel sistema produttivo toscano e consentire meglio il trasferimento dell’innovazione tecnologica. Inoltre, con l’avvio del Distretto, saranno sempre più efficaci gli sforzi di chiudere il gap fra imprese e ricerca, garantendo la possibilità di accedere ad opportunità di finanziamento dedicate sia su base nazionale che europea.

In questo percorso Co.Svi.G. (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree geotermiche), già interlocutore privilegiato nel panorama toscano per i temi dell’innovazione nel campo delle energie rinnovabili, è stato individuato come punto di riferimento delle due strutture.

Nel nascente Distretto Tecnologico il Consorzio dovrà fornire le proprie competenze e le proprie risorse per le attività di segreteria tecnica; nel Polo di Innovazione, di cui sarà capofila, avrà un ruolo strategico e porterà in dote le competenze specialistiche maturate in questi anni nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, a servizio delle oltre 170 aziende dislocate nelle varie province e che hanno aderito al Polo di innovazione.

La gestione del Polo di innovazione è affidata ad una giunta ed a un comitato direttivo, mentre un comitato scientifico verificherà le scelte programmatiche.

CoSviG è arrivato a questo importante risultato grazie all’esperienza acquisita nelle attività svolte a servizio del Distretto delle Energie Rinnovabili, nel territorio geotermico in cui è nato, e alla capacità di costruire, attorno ai suoi centri di ricerca (Citt e Cegl), una rete di contatti e di collaborazioni, che rappresentano un bagaglio importante per poter svolgere il ruolo di capofila che gli è stato assegnato.

«Abbiamo ottenuto un importante risultato – ha detto il direttore generale del Co.Svi.G., Sergio Chiacchella – La parola d’ordine è continuare a lavorare insieme, fare squadra. L’iniziativa della Regione ci ha direttamente coinvolti offrendoci una nuova opportunità per lo sviluppo del sistema economico e imprenditoriale legato alle fonti energetiche rinnovabili. Tutti insieme dobbiamo riuscire ad affermare un modello di relazione tra ricerca e impresa che si basi prioritariamente sulle esigenze specifiche dell’impresa per una sua crescita e incremento di competitività sul mercato».

 

La strategia di CoSviG sarà dunque quella di creare un cantiere aperto di idee, da cui far emergere le realtà di eccellenza; offrire soluzioni mirate alle aziende, analizzarne i problemi per trasformarli in opportunità e quindi in vantaggi competitivi e creare sistemi di trasferimento tecnologico così da promuovere la crescita della cultura imprenditoriale nel settore della green economy.

Anche i meccanismi di finanziamento dei poli previsti dalla Regione prevedono un sistema innovativo che mette in relazione la sovvenzione al raggiungimento minimo di alcuni obiettivi.

Saranno premiate, infatti, le migliori performance e, in caso di inattività, le risorse saranno orientate verso i poli che avranno raggiunto i target fissati.

Le premesse per far decollare quel modello regionale che CoSviG qualche anno fa aveva chiamato Energy Made in Tuscany, adesso quindi ci sono tutte.