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Il ping-pong degli incentivi alle rinnovabili

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Si prevedono “tagli”, secondo quanto ha affermato il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, per evitare l’ulteriore incremento delle bollette elettriche, che diventano “tarature” per il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che ha in mente altro per calmierare gli aumenti dell’energia elettrica. Presto anche il Quinto Conto Energia per il fotovoltaico

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Dal 1° aprile le bollette dell’energia elettrica degli italiani sono aumentate del +5,8%, e quelle del gas dell’1,8% per effetto di un aggiustamento dei prezzi previsto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.

La percentuale d’aumento dell’energia elettrica, non comprende ancora l’aggiornamento per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili e assimilate che pesano -secondo l’Autorità- per un ulteriore 4% circa sulla bolletta (nella componente A3); l’Autorità ha, infatti, ritenuto di applicare alle bollette elettriche questo ulteriore aggiornamento solo a fine aprile, a garanzia dei diritti acquisiti.

L’Autorità sente l’esigenza di dare un segnale, chiaro e concreto –ha detto il Presidente dell’Autorità Guido Bortoni- Il tempo di un mese potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte, con modalità sopportabili per i cittadini e per le imprese, alle quali si sta già chiedendo uno sforzo titanico vista la congiuntura economica”.

La decisione –oltre a determinare un ulteriore aggravio per le spese delle famiglie calcolato dalla stessa Authority in 27 euro al mese su base annua per l’energia elettrica- ha fatto scatenare anche una bagarre mediatica sul “peso” in bolletta degli incentivi alle rinnovabili e un apparente contrasto tra i due ministri, Corrado Passera e Corrado Clini, concordi sull’esigenza di abbattere i costi delle bollette ma –almeno mediaticamente- dissonanti su quali tagli operare.

Una tempesta in un bicchiere d’acqua si potrebbe dire, dal momento che l’esigenza di abbattere il prezzo delle bollette elettriche, su cui entrambi i ministri rilevano la necessità e l’urgenza, non viene poi –nemmeno da Passera- orientata verso drastici tagli alle energie rinnovabili, così come sembrava emergere dalla stampa, quanto piuttosto ad una taratura nel settore dell’energia fotovoltaica e una revisione di tutto quanto –non rinnovabile- incide sulla bolletta.

Giova ricordare, ha detto Corrado Clini in un’intervista al quotidiano La Repubblica, che per abbassare le tariffe «innanzitutto bisogna pulire le bollette eliminando gli oneri impropri» a partire da quanto paghiamo «per il Cip 6, per il nucleare, per gli sconti concessi alle grandi industrie energivore come le acciaierie» a questo poi va aggiunto che una quota parte della componente A3 è costituita dall’Iva che si paga allo Stato.

«Sugli incentivi alle energie rinnovabili in passato si è speso troppo e male, ora il governo interverrà riallineando gli incentivi a quelli degli altri paesi» aveva detto il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, a margine del convegno di Cernobbio di sabato. «Intendiamo raggiungere e superare gli obiettivi europei sulle rinnovabili -ha aggiunto- ma dobbiamo farlo bene, non come in questi anni in cui sono stati impegnati troppi soldi delle famiglie e delle imprese non nella maniera migliore, per fare un’operazione troppo accelerata a prezzi troppo alti con incentivi troppo più alti di quelli di altri paesi».

Ma, ha sottolineato il ministro Corradi Clini, « non c’è contrapposizione tra incentivi alle energie rinnovabili e lotta al rincaro della bolletta», così come pensare di tagliare le rinnovabili sarebbe un errore strategico che «non tiene conto di tre fattori fondamentali: le direttive europee che dobbiamo rispettare pena le sanzioni; l’orientamento del mercato internazionale che nel 2011 ha investito nelle rinnovabili 260 miliardi di dollari; i benefici che derivano alle casse pubbliche proprio dallo sviluppo dell’energia pulita. Non si possono sottolineare i costi delle rinnovabili e ignorare i vantaggi in termini di incremento del prodotto lordo, aumento del gettito fiscale, diminuzione del picco diurno della domanda, maggiore occupazione, miglioramento della bilancia commerciale».

La necessità di riallineare gli incentivi –in particolare per il fotovoltaico per cui è ormai certo un correttivo a quanto previsto nel Quarto conto energia- trova d’accordo anche il ministro Clini che lo ha confermato domenica a RAI News 24, sottolineando comunque che «la revisione degli incentivi deve assicurare il futuro delle fonti rinnovabili e investire di più nella ricerca».

I decreti attuati sugli incentivi per le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, cui stanno lavorando i tecnici dei tre ministeri coinvolti, Sviluppo economico, Ambiente e Politiche Agricole, dovrebbero essere pronti per fine aprile e a questi si aggiungerà quindi anche un decreto, cosiddetto Quinto Conto Energia, di cui il Ministero dell’Ambiente, in una nota, ha già anticipato le indicazioni.

“Gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto. Inoltre gli incentivi dovranno sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, per avviare una nuova industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo. In ogni caso, sarà inclusa la copertura per gli investimenti già in corso”.
 “Il Quinto Conto Energia –spiega, inoltre, la nota del Ministero- sostituirà l’attuale Quarto Conto Energia, che prevede un aggiornamento quando il peso degli incentivi erogati sarà eccessivo. Le risorse per finanziare gli incentivi sono prelevate dalle bollette elettriche dei consumatori. Oggi il contributo si avvicina ai 6 miliardi di euro l’anno, e le nuove regole sono preparate in anticipo rispetto alla scadenza, in modo da dare più tempo a consumatori e imprese”.