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Il Nicaragua punta all’indipendenza energetica grazie alla geotermia

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Il governo nicaraguense di Daniel Ortega sta progettando di sfruttare l’enorme potenziale geotermico presente nel sottosuolo del paese centramericano, per raggiungere l’indipendenza energetica

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

L’America Latina e i Caraibi hanno avviato da qualche anno la transizione energetica "descarbonizada" con lo sviluppo di un mix di energie rinnovabili, in particolare dell’energia geotermica.

In America centrale la risorsa geotermica è la seconda fonte più importante di energia rinnovabile; si stima che il potenziale sfruttabile di questa risorsa nella regione centroamericana sia nell’ordine di 5000 MW distribuiti tra Costa Rica, Guatemala, El Salvador e Nicaragua.

In base agli studi fatti nel territorio del Nicaragua, costellato da vulcani attivi, il potenziale energetico potrebbe essere pari a circa 1500 MW.

Per questo motivo, a partire dal 2006 il governo nicaraguense ha promosso un ambizioso piano di sfruttamento dell’energia derivante dal calore della terra, con l’obiettivo di realizzare nuovi impianti geotermici nelle zone più facilmente raggiungibili e coprire con l’energia così prodotta almeno il 20% del fabbisogno energetico nazionale.

A seguito di quel piano è dunque partita la prima fase del progetto San Jacinto Tizate, gestito da Polaris Energy de Nicaragua, con la trivellazione di pozzi, l’edificazione delle torri di raffreddamento, un impianto per la distribuzione elettrica e l’installazione di turbine per una potenza pari a 72MW.

Adesso il governo punta al raddoppio della potenza installata, destinando al progetto 450 milioni di dollari e affidandosi all’esperienza degli islandesi.

L’obiettivo, annunciato a fine anno alla stampa dal ministro dell’Energia e delle Miniere, Emilio Rappaccioli, è di arrivare a fine 2014 ad avere il 50% dell’energia prodotta in Nicaragua da fonti geotermiche, riducendo sensibilmente il consumo di combustibili fossili.

«Solo nel 2013 – ha spiegato il ministro – sono stati installati 52 MW rinnovabili con un investimento di oltre 130 milioni di dollari. La percentuale di energia prodotta con la fonte geotermica quest’anno supererà oltre la metà della produzione di energia elettrica – ed ha aggiunto che – ogni anno aumenterà la produzione di energia rinnovabile nel paese, anche grazie ad eolico, biomasse e idroelettrico, raggiungendo l’80% nel 2020».

Le tappe annunciate prevedono una fitta tabella di marcia per le percentuali di generazione da fonti rinnovabili con un incremento di due punti percentuali l’anno e un balzo finale per raggiungere l’obiettivo previsto per il 2020.

Il ministro dell’Energia e delle Miniere ha inoltre dichiarato la volontà di proseguire con il piano di ampliamento degli incentivi agli investimenti per la produzione di energia elettrica basata su fonti rinnovabili, così da garantire la possibilità di attuare i progetti di elettrificazione del Nicaragua per permettere l’accesso all’energia elettrica a gran parte delle persone che ancora ne sono prive.

L’obiettivo che il Ministro intende raggiungere è quello di estendere il tasso di copertura dell’elettrificazione all’80% del Paese ed elettrificare 4.000 case rurali, utilizzando i progetti del Fondo per lo sviluppo dell’Industria Elettrica Nazionale (FODIEN) nell’ambito del Programma Nazionale per l’elettrificazione sostenibile e le energie rinnovabili (PNESER).