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Il GSE aggiorna il Contatore degli oneri Fer: l’energia geotermica una delle meno incentivate

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Nell’ultimo aggiornamento da parte del Gestore dei Servizi Energetici, infatti, risultano incentivi per 5,649 miliardi di euro, 141,1 milioni di euro dei quali sono stati attribuiti alla geotermia

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è appena tornato ad aggiornare (al 31 gennaio 2016) il Contatore del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici, ovvero il sistema di contabilizzazione che dà conto degli «oneri di incentivazione imputabili agli impianti incentivati con il provvedimento Cip 6(quota rinnovabile), con i Certificati verdi, con le Tariffe onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008, agli impianti incentivati mediante il Conto energia per il solare Termodinamico, agli impianti ammessi ai registri in posizione utile o vincitori delle procedure d’asta ai sensi del D.M. 6/7/2012 e agli impianti i cui Soggetti responsabili hanno presentato richiesta di ammissione agli incentivi del D.M. 6/7/2012 a seguito dell’entrata in esercizio».

Al 31 gennaio 2016 il costo indicativo annuo risulta pari a circa 5,649 miliardi di euro (con una diminuzione di circa 9 milioni di euro rispetto al mese precedente), distribuiti in modo disomogeneo tra le diverse fonti d’energia rinnovabile. A godere maggiormente degli incentivi esaminati nel Contatore è stata l’energia eolica (1.558,2 milioni di euro), seguita dal biogas (1.543,9), dall’energia idraulica (1.218,3), dalle biomasse (764,8), dai bioliquidi (430,3).

In questo particolare computo, l’energia geotermica risulta una delle meno incentivate in assoluto, con 141,1 milioni di euro contabilizzati al 31 gennaio 2016 (meno è spettato soltanto al solare non fotovoltaico, 1,3 milioni di euro, e all’energia da moto ondoso con zero euro). Importanti risultati per la geotermia, che l’anno scorso nel suo polo italiano di gran lunga più decisivo – quello toscano – ha tagliato l’ennesimo record di produzione (5.820 GWh nell’arco di 12 mesi), a fronte di un ridottissimo contributo dei pubblici incentivi contabilizzati dal GSE.