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Il decreto sulle energie rinnovabili impedisce alle imprese di seguire a lavorare

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Nelle ultime settimane è cresciuta in modo forte la preoccupazione e la rabbia tra le imprese installatrici per l’inerzia della politica nel modificare una norma ingiusta e discriminante che esclude senza motivazioni plausibili i responsabili tecnici divenuti tali grazie alla loro esperienza professionale

Fonte: Corriere di Siena

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Se in Toscana si vuole additare qualcuno di scarsa concretezza di dice "Parli bene, ma razzoli male". Il detto calza a pennello per quello che riguarda le energie rinnovabili e gli installatori. Da una parte tutte le forze politiche (senza distinzione di colore), tutte le amministrazioni dal nord a sud Italia, isole comprese, parlano della necessità di investire nelle energie rinnovabili ed invita cittadini ed imprese ad investire fortemente in questo settore, dall’altra agli addetti ai lavori si rende la strada assolutamente tortuosa, disseminandola di ostacoli che scoraggerebbero anche il più coraggioso degli artigiani. Qualificazione installatori L’ultima trappola per coloro che lavorano è una parte dell’articolo 15 del decreto legislativo 28/2011 relativo alla qualificazione degli installatori, che di fatto gli esclude (o quasi) dalla possibilità di proseguire a svolgere il loro lavoro, lo stesso che magari svolgono da anni. In sintesi i responsabili tecnici e titolari di impresa (i cosiddetti lett. d), secondo il Decreto Legislativo 28/2011, non potranno qualificarsi per installare impianti alimentati da energie rinnovabili. La Cna assieme alle altre associazioni di settore sono mesi che protesta in modo forte e deciso su questo provvedimento, che va a colpire —ancora ed in modo forte le imprese. Per questa ragione mercoledì 15 maggio a Roma all’Hotel Nazionale in piazza Montecitorio alle ore 10,30 si svolgerà una manifestazione di protesta delle aziende.
Proposti i Non sarà una contestazione sterile, ma il momento in cui la Cna assieme agli altri rappresentanti delle imprese illustrerà le proprie proposte per salvare gli addetti del settore dal diventare "esodati" delle rinnovabili, ovvero impossibilitati ad proseguire il loro lavoro. La Cna di Siena, prima in Italia, non è stata assolutamente immobile su questa materia, tanto che la proposta ed il disagio è stato già espresso in modo molto chiaro ai parlamentari Luigi Dallai e Susanna Cenni. I due rappresentanti senesi hanno preso atto delle evidenti problematiche di questo articolo del decreto ed hanno presentato un ‘interrogazione alla Cameralo scorso 17 aprile.
Nelle ultime settimane è cresciuta in modo forte la preoccupazione e la rabbia tra le imprese installatrici per l’inerzia della politica nel modificare una norma ingiusta e discriminante che esclude senza motivazioni plausibili i responsabili tecnici divenuti tali grazie alla loro esperienza professionale dalla possibilità di accedere al percorso di qualificazione (corso + esame) previsto dall’ art. 15 del D.lgs 28/2011 che consente di ottenere l’attestato necessario a poter continuare ad installare gli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile.
Una situazione allucinante secondo la Cna Installazioni Impianti, che forse potrebbe presentare addirittura dei dubbi profili costituzionali che certamente lede il principio di libera concorrenza tra imprese e che la Cna farà d tutto per modificare. Anche perché una dichiarazione di conformità sottoscritta, ad esempio, da un responsabile tecnico laureato non ha un valore diverso da quella firmata da un responsabile abilitatosi tramite gli altri percorsi previsti DM 37/08.
Ma quanti sono questi "esodati"? Almeno il 40% del 180.000 imprese italiane circa attualmente attive nel settore secondo Cna Installazioni Impianti. Parliamo di 70-80.000 anche se è difficile fare stime affidabili in quanti dalle misure camerali delle imprese il come si è diventati responsabile è un dato che noi emerge e per averlo bisognerebbe rispolverare la documentazione riferita ad ogni singola domanda di abilitazione nel tempo inoltrata da gli interessati alle varie Camere di Commercio. Come se n esce? Trovando d’urgenza una soluzione praticabile eh consenta anche ai responsabili tecnici attualmente esclusi di poter svolgere il percorse di qualificazione previsto.