La fine della geotermia. Il sindaco di Monteverdi Marittimo, Carlo Giannoni, battezza in questa maniera l’approvazione dell’emendamento della quarta commissione del consiglio regionale che consente l’attività geotermica soltanto nelle zone non vincolate». Così «viene tagliato fuori ogni possibile intervento dei Comuni interessati e altro non è che un atto contrario agli interessi delle popolazioni e dello sviluppo dei territori geotermici e della stessa Regione Toscana che da quella attività ricava importanti introiti economici».
È una lettera di accusa quella di Giannoni che chiede: «Perché “rompere” con i Comuni che vogliono la geotermia? Quali interessi ci sono dietro? Da tempo chiediamo con diversi altri sindaci dell’area geotermica una semplificazione della procedure per dare impulso alle attività di ricerca, concessione di permessi che non richiedano più una legislatura per essere concessi. La geotermia è vitale nei territori toscani dove si è sviluppata e va fatta laddove esista la risorsa naturale per alimentarla, cercando soluzioni appropriate e sensate, che condivido pienamente, tra la difesa dell’ambiente e del paesaggio e le esigenze produttive».
Il nodo, secondo il sindaco di Monteverdi, riguarda anche Enel che ha «compiuto grandi investimenti per ridurre le emissioni delle centrali e risultati delle analisi ambientali ne dimostrano l’efficacia, investendo risorse per la coltivazione dei pozzi. Oggi Enel porta in varie parti del mondo l’esperienza e la tecnologia acquisita in Toscana ed è tentata di investire all’estero dove trova interesse e disponibilità che qui da noi sembrano sempre più restrittive, con la prospettiva di perdere posti di lavoro, conoscenze centenarie e presidio dei territori».
Lo scenario ipotizzato da Giannoni è drastico: «L’emendamento della quarta commissione regionale prepara la strada all’uscita di Enel dall’area geotermica toscana. Consentire le ricerche e la coltivazione nei soli luoghi indicati dalla Regione ci porterà verso una “corsa all’oro geotermico”. Non esisterà più legame sociale con il territorio, lo sfruttamento del sottosuolo sarà solo interesse economico per un periodo di tempo ristretto con la ricerca del massimo profitto senza tutela del tessuto socio-economico, ambientale e culturale. Se si vuole la morte della geotermia lo si dica chiaramente. Ma noi ci opporremo a questo disegno, a mio avviso perverso». Intanto il problema è stato inserito all’ordine del giorno del vertice dei Comuni geotermici di mercoledì. «Ma sono pronto ad organizzare una protesta di cittadini e forze sociali a Firenze, anche ad occupare la sede istituzionale», conclude Giannoni.