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Il Consiglio Federale Svizzero ribadisce il ruolo dell’energia geotermica nella strategia energetica 2050

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Nella strategia approvata si ritiene necessario potenziare le misure di promozione della geotermia

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il Consiglio Federale vuole riorganizzare l’approvvigionamento energetico in Svizzera adottando misure nei settori efficienza energetica, energie rinnovabili, centrali elettriche a combustibili fossili, reti e ricerca. Un orientamento che è stato confermato dalle direttive approvate dall’organo di governo elvetico e sulla base delle quali il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC ) elaborerà più nel dettaglio la strategia energetica 2050, presentando al Governo, entro la primavera del prossimo anno, un rapporto sulle relative misure, costi, effetti e possibilità di finanziamento.

La tappa successiva prevede che il DATEC elabori un progetto di modifica delle leggi e delle relative ordinanze da porre in consultazione.

La strategia energetica al 2050 è divenuta tanto più necessaria – in termini operativi – per la decisione presa lo scorso 25 maggio da parte del Consiglio Federale, di disattivare le attuali centrali nucleari che, al termine del loro ciclo di vita, non saranno sostituite.

Il nucleare in Svizzera fornisce quasi il 40% della produzione di energia elettrica, e gran parte di quella prodotta da energia rinnovabile proviene dalle centrali idroelettriche, che coprono circa il 95% del settore, ma difficilmente secondo l’Ufficio Federale Energia potranno essere ulteriormente sfruttate.

A garanzia della sicurezza dell’approvvigionamento energetico, il Consiglio Federale punta su misure nell’ambito dell’efficienza energetica e sullo sviluppo delle energie rinnovabili.

La strategia 2050 prevede di aumentare la produzione di energia elettrica dalle fonti rinnovabili di almeno 4 TWh entro il 2020 e di 13 TWh entro il 2035. Per raggiungere questo obiettivo si pensa di adeguare l’attuale sistema di incentivazione in modo che gli impianti più grandi possano avere la priorità ; per i piccoli impianti privati, il Consiglio Federale intende dare una nuova impostazione al modello di incentivazione. Si pensa anche a meccanismi per accelerare le procedure di autorizzazione, unificando le prescrizioni cantonali in materia. Si ritiene inoltre necessario potenziare le misure di promozione della geotermia (prestiti a tasso zero, aumento della copertura dei rischi da parte della Confederazione, impianti pilota e dimostrativi).

La geotermia è, infatti, considerata una fonte strategica per la Svizzera, e il potenziale di produzione di energia elettrica da questa fonte è molto elevato, nonostante non sia ancora molto sfruttato. Gli esperti del settore prevedono che entro il 2030 la Svizzera disporrà di una dozzina di impianti che produrranno circa 800 GWh di energia elettrica e dato quanto previsto nella strategia energetica 2050, è immaginabile che una quota significativa del fabbisogno di energia elettrica del Paese elvetico possa essere coperta, in tempi nemmeno troppo lontani, con centrali geotermiche.

La tecnologia maggiormente utilizzata attualmente è la sonda geotermica verticale che può arrivare fino a 250 metri di profondità.

Il programma di ricerca sulla geotermia dell’Ufficio Federale Energia segue due filoni principali: da un lato la produzione combinata di energia elettrica e termica mediante i cosiddetti "Enhanced Geothermal Systems" e, dall’altro, il riscaldamento e il raffreddamento di grandi impianti mediante energia geotermica.