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Il Consiglio Europeo vota a favore della Direttiva sull’efficienza energetica

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20100709 - BRUSSELS, BELGIUM: Family pictured on the third day of the informal council to prepare the EU Health, Employment, Social Policy and Consumer Affairs Ministers Council, Friday 09 July 2010, in Brussels. On the picture, Minister of Social Affairs and Public Health Laurette Onkelinx (fourth from left, first row) and Minister of Pensions and Urban Policy Michel Daerden (sixth from left, first row).
Con il voto favorevole del Consiglio europeo EPSCO (Occupazione, Politica Sociale, Salute e Consumatori) di giovedì 4 ottobre, si è concluso l’iter della Direttiva Europea sull’efficienza energetica.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Dopo il passaggio in europarlamento dello scorso 11 settembre, il Consiglio Europeo ha trovato l’accordo politico sulla direttiva sull’efficienza energetica, portando a completamento il percorso iniziato ben cinque anni fa.

Dopo una fitta serie di negoziati, il testo è quindi stato approvato tenendo conto di una serie di modifiche richieste dalle associazioni imprenditoriali.

La direttiva discende dal pacchetto di misure della strategia 20-20-20 stabilito nel 2007 dall’Unione Europea e fissa i traguardi in merito all’efficienza energetica da raggiungere entro il 2020.

In base alla Direttiva, i Paesi membri dovranno attuare una serie di misure vincolanti e fissare l’obiettivo nazionale di efficienza energetica da raggiungere nei prossimi otto anni, così da contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici che l’Unione Europea si è data.

Gli Stati membri saranno così costretti ad utilizzare l’energia in modo più efficiente in tutte le fasi del ciclo dell’energia, dalla produzione alla distribuzione e infine al consumo finale.

La Commissione si è impegnata a sostenere gli Stati membri nel recepire e attuare quanto previsto e, nel primo semestre del 2014, esaminerà i risultati e valuterà se saranno necessarie altre misure.

«Accolgo con grande favore – ha dichiarato il commissario Oettinger – il voto favorevole del Consiglio sulla direttiva sull’efficienza energetica. La fase più importante del processo, ovvero l’attuazione, inizierà presto. La Commissione resta dedicata e impegnata a continuare il suo sostegno in direzione degli obiettivi individuati».

La Direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, prevista nel mese di novembre.

A seguito dell’entrata in vigore, gli Stati membri avranno diciotto mesi di tempo (quindi maggio/giugno 2014) per recepire la maggior parte delle disposizioni previste negli ordinamenti nazionali ed avviare la fase di attuazione.

Già entro il 30 aprile 2013, comunque, gli Stati membri devono comunicare i loro obiettivi indicativi nazionali, mentre la relazione sull’attuazione relativa ai progetti di efficienza energetica (e agli obblighi o le misure politiche alternative) dovrà essere consegnata un anno dopo l’entrata in vigore.

Entro la fine del 2015, inoltre, gli Stati devono redigere una valutazione del potenziale del teleriscaldamento e della cogenerazione.

In merito agli interventi da realizzare, la direttiva richiede agli Stati membri di riqualificare il 3% della superficie totale degli “edifici riscaldati e/o raffrescati posseduti ed occupati dal loro Governo centrale”. Questo obbligo si applica agli edifici con un “metratura utile totale” superiore a 500 metri quadri e, a partire dal luglio 2015, di oltre 250 metri quadri. Tuttavia, gli Stati membri potranno utilizzare metodi alternativi per ottenere risparmi energetici equivalenti.

Gli obiettivi di efficienza e risparmio energetico riguardano non solo le amministrazioni pubbliche ma anche le aziende energetiche sono chiamate a svolgere il proprio ruolo e dovranno raggiungere un “obiettivo cumulato di risparmio energetico degli usi finali” entro il 2020. Questo obiettivo dovrà essere almeno equivalente a realizzare, ogni anno dal 2014 al 2020, nuovi risparmi del 1,5% delle vendite annuali di energia ai clienti finali, in volume, e una media superiore a quella del triennio precedente all’entrata in vigore della Direttiva. Le vendite di energia utilizzata nei trasporti potranno essere escluse e sono consentiti metodi alternativi per conseguire i risparmi energetici richiesti.

Tutte le grandi imprese (le piccole e medie imprese ne sono invece escluse) dovranno sottoporsi a un audit energetico, entro tre anni dall’entrata in vigore della Direttiva; i controlli dovranno essere fatti ogni quattro anni da esperti e accreditati.

La Direttiva prevede inoltre disposizioni speciali per la creazione di strumenti di finanziamento (o l’utilizzo di quelli esistenti) per le misure di efficienza energetica, che gli Stati membri dovranno facilitare e incoraggiare.