Il progetto avanzato da Sorgenia “Le Cascinelle” prevede una tecnologia binaria con circa 10 MW di potenza installata
Su proposta del premier Mario Draghi, nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo alla centrale geotermica proposta da Sorgenia “Le Cascinelle”, ad Abbadia San Salvatore (SI).
Grande soddisfazione da parte del presidente della Regione, Eugenio Giani, il quale ha sottolineato che «le rinnovabili sono il futuro dell’energia, e investire nel loro sviluppo è quanto mai importante, sia per tutelare l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici, che per incrementare l’energia autoprodotta dal nostro Paese».
Anche per l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, con la decisione del CdM «vincono le toscane ed i toscani. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla realizzazione della centrale geotermica di tipo binario di Abbadia San Salvatore e dell’impianto eolico di Monte Giogo a Dicomano e Vicchio. La nostra Toscana sarà sempre più sostenibile! Grazie ai sindaci che ci hanno sempre creduto».
Per quanto riguarda l’impianto di Abbadia, si tratta dello stesso progetto impiantistico che, a valle di un lungo iter autorizzativo, lo scorso aprile aveva già incassato l’ok della Regione Toscana al Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), con parere contrario da parte della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo, che ha poi presentato un ricorso col sostegno del ministero della Cultura.
Per dirimere la questione si è dovuto esprimere direttamente il Consiglio dei Ministri, che ha dato l’ok al progetto, aprendo la strada ad una tecnologia geotermica finora non presente in Toscana, dove ad oggi sono attive 34 centrali geotermoelettriche di tipo flash, che attingono a fluidi geotermici ad alta entalpia con ottime perfomance: queste centrali da sole stanno soddisfacendo circa il 35% della domanda di elettricità toscana, coltivando una risorsa rinnovabile con impatti ambientali sostenibili e senza alcun impatto significativo sulla salute umana.
La centrale geotermica che troverà posto in Val di Paglia punta invece ad attingere ad un fluido geotermico ai limiti della media entalpia (160°C) e prevede una soluzione di tipo binario con tecnologia ORC (Organic Rankine Cycle), ovvero senza alcuna emissione in atmosfera grazie all’impiego di uno scambiatore di calore e alla totale reiniezione del fluido geotermico nel sottosuolo.
Con i suoi 9,999MW di potenza installata, l’impianto de “Le Cascinelle” potrebbe generare l’equivalente dell’elettricità necessaria per soddisfare il fabbisogno di 32mila famiglie o 100mila persone (80 GWh l’anno) oltre 160 GWh/anno di energia termica, questi ultimi da poter mettere gratuitamente a disposizione del territorio.
Evitando al contempo l’emissione in atmosfera di 40mila ton di CO2eq l’anno.
Dal punto di vista scientifico, inoltre, la realizzazione e successiva gestione dell’impianto permetterebbe di valutare sul campo la fattibilità tecnica di un ciclo binario in quest’area della Toscana, cosa che nelle altre zone di coltivazione geotermica – tradizionale e amiatina – viene ritenuta difficoltosa a causa di alcune caratteristiche del fluido geotermico, come alta temperatura e alta presenza di gas incondensabili.
Come del resto spiegava già un decennio fa Roland Horne, l’allora presidente dell’International Geothermal Agency (IGA) e professore di Scienze della Terra alla Stanford University, «la tecnologia a vapori di flash non è obsoleta così come non è innovativa quella a ciclo binario: entrambe sono sperimentate e utilizzate nel mondo da molti anni e sono da considerarsi “environmental friendly”.
L’utilizzo della tecnologia è legata al tipo di fluido e non si può decidere a priori».