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Il calore della terra: conoscere per capire e condividerne l’uso

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Questo il titolo del seminario dedicato ai giornalisti delle testate toscane che si è svolto ieri 15 Novembre presso la Sala Scriptorium dell’Abbazia di San Galgano, nel comune di Chiusdino

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

La splendida cornice dell’abbazia di San Galgano, nel comune geotermico di Chiusdino ha fatto da sfondo al seminario che CoSviG ha organizzato per i giornalisti della stampa toscana.

«E’ giusto informarsi per svolgere un ruolo importante com’è quello dell’informazione e per poter parlare di geotermia in tutti suoi aspetti» ha detto Luciana Bartaletti, Presidente dell’Unione dei Comuni della Val di Merse nell’accogliere i giornalisti presenti al seminario presieduto dal Presidente di CoSviG Piero Ceccarelli e moderato dal Direttore di CoSviG, Sergio Chiacchella.

Al seminario sono intervenuti Loredana Torsello di Energea, che ha parlato della situazione toscana e nazionale della geotermia e delle prospettive di sviluppo, Domenico Liotta, del Dipartimento di Geologia e Geofisica dell’Università degli Studi di Bari che ha illustrato il lavoro del geologo per l’individuazione della risorsa geotermica, e Giampaolo Manfrida, del Dipartimento di Energetica dell’Università di Firenze, che ha parlato delle tecnologie per la conversione e l’utilizzo sostenibile dell’energia geotermica.

«Noi – ha detto Piero Ceccarelli – abbiamo la presunzione di conoscere la geotermia perché ci siamo cresciuti e perché ha condizionato la vita di questi territori sia in senso positivo sia, per certi aspetti, negativo: ha dato lavoro a migliaia di persone e se non ci fosse stata gli attuali territori geotermici avrebbero scontato una maggiore marginalità ma ne ha condizionato anche fortemente l’economia, perché dato che la maggior parte della popolazione era occupata nella geotermia non c’ è stato sviluppo di altre attività; adesso c’è stata una drastica riduzione occupazionale a fronte dell’aumento della produzione dell’energia e questo è un grave problema per il territorio».

«La geotermia per come la conosciamo – ha continuato Ceccarelli – ha avuto anche il difetto di essere stata gestita da sempre come un monopolio prima della società Larderello, poi di Enel. Due anni fa però c’è stata una rivoluzione normativa che ha portato alla liberalizzazione del settore e come risultato abbiamo, sul territorio toscano, la richiesta di oltre 50 permessi di ricerca da parte di soggetti diversi: per molti aspetti è un passaggio positivo perché si è allargata la platea dei competitori e delle aree interessate alla ricerca. Necessariamente di dovranno sviluppare tecnologie innovative per lo sfruttamento delle medie e basse entalpie, nel settore della produzione elettrica di centrali a ciclo binario. Il futuro della geotermia potrebbe, quindi, essere quello di una filiera completa con ricadute del tutto positive anche per l’economia e l’occupazione. L’auspicio è che la Regione Toscana sostenga questa direzione contribuendo allo sviluppo di quella che potremo definire “filiera geotermica toscana”».

Il Presidente di CoSviG ha poi indicato l’altro aspetto della geotermia con gli usi diretti della risorsa alle basse temperature, su cui l’Italia è indietro rispetto ad altri paesi europei: «su questo come CoSviG vogliamo cimentarci in sinergia con il mondo della ricerca e dell’impresa – ha detto Ceccarelli – con la speranza di mettere in piedi programmi che possano interessare aree importanti della regione. E il ruolo dell’informazione è fondamentale per migliorare il rapporto con la popolazione nel far conoscere nuovi progetti che siano integrati con il territorio nel rispetto dei criteri di sostenibilità».

La pausa pranzo è stata l’occasione per presentare e degustare i prodotti della Comunità del cibo a energia rinnovabile che ha appena ricevuto la medaglia Giovanni Spadolini essendosi classificata al primo posto nella terza sezione del premio Eco and the City, che riguarda nello specifico la riqualificazione dei territori agricoli.

«Questo è uno dei progetti che CoSviG ha messo in piedi – ha detto il direttore Sergio Chiacchella – per svolgere il suo ruolo che è quello di promuovere i territori geotermici in tutti gli aspetti che si possono ricondurre allo sviluppo sostenibile. I principi su cui si basa la Comunità del cibo a energie rinnovabili, che sono la sostenibilità ambientale con l’utilizzo delle energie rinnovabili nei processi produttivi, la filiera corta per le materie prime utilizzate e la territorialità per la sede produttiva, riassumono molte delle attività che CoSviG mette in atto come braccio operativo della Regione Toscana per lo sviluppo sostenibile, impegnandosi nella valorizzazione della produzione e dell’utilizzazione delle energie rinnovabili e nella promozione delle tecnologie ambientali».

Nel pomeriggio è stato possibile approfondire le tematiche affrontate nel seminario con la visita alle serre della Cooperativa Parvus Flos, che utilizza per il riscaldamento il calore geotermico, e con una sosta alla centrale geotermoelettrica di Pianacce, nel comune di Radicondoli.