II suo nome in codice è «55% plus»: è il progetto di riforma della detrazione fiscale per il risparmio energetico elaborato dai "Tavoli di lavoro 4E", organismo consultivo del ministero dello Sviluppo economico che mette insieme l’Unità tecnica efficienza energetica dell’Enea e i rappresentanti delle categorie economiche e professionali. La filosofia del «55% plus» è premiare gli interventi che migliorano le prestazioni energetiche di un edificio o di una singola unità immobiliare, a prescindere dalle tecnologie con cui sono realizzate. Diventa quindi indispensabile misurare i consumi prima e dopo l’intervento, con un attestato di certificazione energetica (Ace) elaborato secondo le regole del Digs 192/2005. A seconda del miglioramento ottenuto, una quota variabile dal 30% al 50% del costo complessivo è coperta da un finanziamento a tasso zero – Pecoprestito lanciato più di un anno fa da Confindustria Finco mentre sul resto della spesa scatta il meccanismo classico della detrazione fiscale. I correttivi proposti mirano a eliminare alcune storture del 55%, che nella metà dei casi – dati Enea sul 2009 – va a finanziare la sostituzione degli infissi: un intervento utile, che però dovrebbe essere meglio coordinato con gli altri, così da massimizzare la riduzione dei consumi. II progetto del «55% plus» è stato presentato giovedì scorso a Roma nell’ambito del convegno « Recupero energetico degli edifici» e arriva proprio mentre trapelano le prime indicazioni sulla possibile proroga del 55 per cento. Nelle intenzioni del ministero dello Sviluppo ci sarebbe una riduzione della percentuale al 41% per alcuni tipi di lavori, l’introduzione di soglie di spesa specifiche (ad esempio, non più di tot euro per metro quadrato di finestre), l’estensione del bonus ad altre tipologie di interventi e l’abbassamento dei tetti massimi di spesa.
C.D.O.