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I geologi: “La geotermia non è pericolosa”

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“Usandola si potrebbero ridurre le emissioni nocive”

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: Nicola Ciuffoletti

«La geotermia non è pericolosa e potrebbe far risparmiare una bella parte di emissioni nocive. Interessanti i piccoli impianti con le pompe di calore, si può anche reimmettere il calore in eccesso nel terreno e usarlo come serbatoio termico». Lo afferma Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana con l’idea di mandare un messaggio al summit di Parigi sul clima: «La Toscana è stata l’apripista mondiale nell’uso della geotermia – spiega Maria Teresa Fagioli – Come tutte le applicazioni di tecnologia, anche l’uso dell’energia del sottosuolo non è privo di problemi, ma sarebbe stupido rinunciarvi a priori». Rispettando le regole e agendo con buon senso, per Fagioli non ci sono pericoli: «La geotermia non è pericolosa di per sé, lo è solo quando le scelte vengono lasciate nelle mani di speculatori, o quando un regime di monopolio frena l’adozione di tecniche sostenibili. La sostenibilità, per non essere solo un vuoto slogan propagandistico, deve basarsi su conoscenza, condivisione e assunzione di responsabilità. La geotermia – continua – il cui uso intelligente potrebbe far risparmiare all’umanità una fetta delle emissioni nocive in atmosfera, è un fenomeno che possiamo dividere in due grandi categorie: calore proveniente dall’interno della terra, e calore solare immagazzinato nel sottosuolo».
APPARTENGONO alla prima categoria vulcani, soffioni, geyser: «Questa prima geotermia – spiega – ha la possibilità di venir impiegata per produrre energia elettrica e per tutte le attività umane per le quali serve acqua bollente: in alternativa, si bruciano combustibili. Poi c’è la seconda categoria – ribatte Fagioli – è disponibile pressoché ovunque, ed è accessibile a chiunque a costi familiari». Si tratta del calore solare che si accumula nel sottosuolo in prossimità della superficie, e che può essere estratto «a costo ambientale zero».
Per farlo, si impiegano le cosiddette sonde geotermiche «accoppiate a delle macchine capaci di strizzare fuori il calore anche da fonti appena tiepide». È possibile reimmettere intenzionalmente il calore così da utilizzarlo come serbatoio. Basta con l’uso indiscriminato dei combustibili fossili: la presidente dei geologi toscani lancia l’appello: «Chissà se i grandi della terra, riuniti a Parigi – dice – si degneranno di dare a questa grande risorsa, il calore sotterraneo, il peso che merita. Fotovoltaico ed eolico sono fonti energetiche importanti ma l’energia tratta dal sottosuolo non ci abbandona mai, è solo questione di gestirne bene l’accumulo».