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Horizon 2020, sul piatto 80 miliardi di euro

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Progetti di ricerca e innovazione

Fonte: Italia Oggi

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L’apertura di Horizon 2020 ai professionisti offre l’opportunità di partecipare a un programma che ha un budget di quasi 80 miliardi di euro. Questo è il principale programma della Ue che assegna finanziamenti per progetti di ricerca e innovazione.
Il programma Horizon 2020 ha preso il posto del Settimo Programma Quadro e mira a favorire il raggiungimento degli obiettivi strategici in termini di crescita e posti di lavoro.
Nelle intenzioni dell’Ue supporterà l’avanzamento dell’Europa nel campo dell’innovazione tecnologica e scientifica.
I bandi di contributo relativi a Horizon 2020 possono essere visualizzati sul Participant Portal raggiungibile al link: http://ec.europa.eu/research/participants/portal.
Dal punto di vista strutturale, Horizon 2020 è diviso in tre pilastri corrispondenti alle sue principali priorità, vale a dire: Eccellenza scientifica, Leadership industriale e Sfide sociali. I pilastri sono integrati con 5 attività orizzontali che sono trasversali come tematiche.
All’interno di Horizon 2020 si trova lo «Strumento Pmi», questo sembra più adatto alle esigenze dei professionisti o di loro aggregazioni. È una forma di aiuto che attinge con priorità dai pilastri leadership industriale e sfide per la società. Nasce con lo scopo di attirare più pmi a Horizon 2020. Fornisce un supporto per una vasta gamma di attività di innovazione e contribuisce ad aumentare l’impatto economico dei risultati del progetto per il suo approccio orientato alla realizzazione di prodotti o servizi, vendibili sul mercato. È concepito per avviare le imprese in nuovi mercati, per promuovere la crescita e creare un elevato ritorno sugli investimenti. Lo strumento per le pmi si rivolge a tutti i tipi di pmi innovative in grado di promuovere campioni di crescita in tutti i settori.
È stato concepito in modo da attivare tre fasi distinte, alle quali può aggiungersi un servizio di coaching e mentoring. I partecipanti possono richiedere di entrare nella fase 1, al fine di presentare poi una domanda nella fase 2, in un momento successivo, oppure possono accedere direttamente alla fase 2.
La fase 1 prevede lo studio di fattibilità che dovrà verificare il potenziale, la tecnologica, la possibile realizzazione pratica, nonché economica di un’idea. Questa deve essere innovativa nel settore specifico di riferimento. Le attività da finanziare potrebbero essere relative all’analisi di mercato, ai diritti di proprietà intellettuale, alla valutazione del rischio, alla ricerca di partner. La validità dell’idea deve essere rilevata in fase 1. Nella fase 2 deve essere sviluppata e trasformata in un prodotto o servizio. La proposta dovrebbe contenere un piano aziendale adatto a richiedere un finanziamento, che assomma a un importo forfetario di 50 mila euro per la prima fase.
Nella fase 2 le attività dovranno essere focalizzate su azioni di innovazione e dimostrazione come i test, i prototipi, i progetti pilota. Le proposte dovranno essere basate su un piano aziendale elaborato in precedenza. Il contributo che assomma al 70% della spesa potrà essere erogato per progetti che potranno avere costi tra 500 mila euro e 2 milioni di euro.
Fase 3: in questa fase le piccole e medie imprese e i professionisti non ricevono alcun finanziamento da parte della commissione, ma potranno beneficiare di misure di sostegno per l’internazionalizzazione e di servizi che le possono aiutare a ricevere un supporto finanziario (per maggiori dettagli su Horizon 2020 si veda la guida giuridica disponibile in edicola «Horizon 2020, i fondi europei per la ricerca e innovazione delle piccole e medie imprese»).