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HEAT4U: innovazione e tecnologia nel riscaldamento efficiente

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Innovazione e tecnologia. E’ su questo binomio che si basa HEAT4U, uno dei più importanti progetti di ricerca internazionali sul fronte dei cambiamenti climatici e dell’efficienza energetica, entrato a far parte del Settimo Programma Quadro per la Ricerca (FP7) promosso dalla Comunità Europea.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

HEAT4U, è stato presentato a fine gennaio a Milano, come uno dei più importanti progetti di ricerca finanziati dalla Comunità Europea per lo sviluppo di una soluzione di riscaldamento degli ambienti in grado di contribuire in modo significativo all’utilizzo di energie rinnovabili e all’uso razionale dell’energia.
Il progetto è entrato a far parte del Settimo Programma Quadro per la Ricerca (FP7) promosso dalla Comunità Europea e coinvolge 15 società, alcune tra le più importanti realtà europee appartenenti ai settori energetico, industriale e ricerca, a partire dalla Robur che fa da coordinatrice.

Tra le altre italiane Pininfarina, ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Politecnico di Milano, D’Appolonia e CF Consulting; le tedesche Bosch, E.ON e il centro di ricerca Fraunhofer Institute; le francesi GDF Suez e Gas Reseau Distribution France; l’inglese British Gas, la polacca Flowair e le slovene Primorje e ZAG.

Obiettivo del progetto, che si concluderà nel 2015 e che godrà di un finanziamento di 10 milioni di Euro, è quello di applicare la tecnologia delle pompe di calore ad assorbimento a gas – attualmente utilizzata per il riscaldamento di edifici condominiali, commerciali, industriali e della pubblica amministrazione – anche nel settore residenziale monofamiliare.

Tra le finalità del progetto c’è anche la volontà di realizzare pompe di calore che possano essere installate negli edifici esistenti, che, secondo recenti studi dell’Unione Europea, sono responsabili per circa il 49% del consumo energetico complessivo, in termini di energia primaria, e del 36% delle emissioni di gas serra.

Le pompe di calore ad assorbimento a gas verranno proposte anche per far evolvere il patrimonio di edilizia residenziale che rappresenta da solo oltre il 60% del costruito nell’Europa allargata.

 «Non è un caso che molte delle direttive europee in termini di limitazione di emissioni nocive- spiega Luigi Tischer, Strategic Business Director di Robur e coordinatore del progetto internazionale HEAT4U – spingano nella direzione di modernizzare gli impianti e di effettuare riqualificazioni evolute nell’ottica di rendere gli edifici energeticamente più efficienti, soprattutto là dove è più difficile intervenire con soluzioni di maggiore isolamento termico».
La tecnologia delle pompe di calore ad assorbimento applicata all’esistente – si legge nel sito del progetto- permetterebbe di aumentare di oltre il 40% l’efficienza energetica degli edifici, grazie all’utilizzo delle energie rinnovabili provenienti dall’ambiente (dall’aria, dal terreno, dall’acqua).

Con queste pompe di calore ad assorbimento, infatti, si ottiene calore per il 70% tramite il gas e per il 30% sottraendolo all’aria esterna, tramite un circuito di espansione e condensazione di una miscela acqua-ammoniaca. Il risultato finale atteso è un meccanismo che arriva a produrre caldo al 140% di efficienza, sull’energia primaria immessa, contro l’80-90% delle migliori caldaie a semplice combustione.

Ogni pompa di calore ad assorbimento a gas applicata al residenziale monofamiliare farebbe risparmiare annualmente 0,8 tonnellate equivalenti di petrolio e permetterebbe di evitare l’emissione di 2,1 tonnellate di CO2.  

Inoltre, tale tecnologia consentirebbe di utilizzare i sistemi di riscaldamento esistenti (radiatori) e l’esistente rete del gas, e potrà essere integrata con altre fonti rinnovabili termiche come la geotermia e il solare sui tetti, e potrà, oltre che riscaldare gli ambienti, fornire acqua calda sanitaria e mantenere efficienze elevate anche in caso di temperature esterne molto rigide (efficienza del 144% anche a -7°C).

Le oltre seimila pompe di calore ad assorbimento già installate in tutta Europa fanno risparmiare ogni anno novemila e seicento tonnellate equivalenti di petrolio ed evitano l’emissione di oltre venticinquemila tonnellate di CO2.

Le attuali pompe di calore a fronte dei loro evidenti vantaggi energetici e ambientali hanno però ancora alcuni handicap: il loro costo iniziale confrontato alle semplici caldaie di condominio, dimensioni, facilità di installazione, rumorosità.
Per questo il progetto Heat4u. «Lavoreremo su tutti questi parametri – spiega Marco Guerra, il fisico che ha realizzato in Usa i primi prototipi dei sistemi Robur – fino ad arrivare a prototipi realmente confrontabili con le caldaie di riscaldamento attuali, in grado di essere installate negli stessi spazi, a forti economie di scala in produzione, costi contenuti, lungo ciclo di vita e bassa rumorosità».

Se,grazie a questo progetto, sarà possibile portare la tecnologia delle pompe di calore ad assorbimento a gas nella fascia di potenza tipica delle applicazioni residenziali monofamiliari (10 e 25 kWth) e di raggiungere un’efficienza globale sull’energia primaria calcolata tra 150 e 170% i risultati in termini di risparmio di emissioni per il riscaldamento domestico in Europa potrebbero essere di grande entità.