Home Cosvig “Gusto È Libertà”: la Comunità del Cibo a Energie rinnovabili entra in...

“Gusto È Libertà”: la Comunità del Cibo a Energie rinnovabili entra in carcere a Massa Marittima

490
0
CONDIVIDI
Una iniziativa organizzata dalla condotta Slow Food di Monteregio con il patrocinio del Comune di Massa Marittima e con la collaborazione del CoSviG, il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, e della CCER, la Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili della Toscana.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Si parla spesso di carceri per via delle problematiche ad esse connesse.

Basti pensare che il Centro Studi di Ristretti Orizzonti ha rilevato come il tasso di suicidi negli istituti di pena sia cresciuto del 300% dagli anni ’60 ad oggi, e come questo problema sia strettamente connesso al sovraffollamento.

«Difficile pensare –sottolinea, infatti il Centro studi di Ristretti Orizzonti- che non esista un rapporto tra affollamento delle celle, riduzione della vivibilità e elevato livello di suicidi».

Non è fortunatamente questo il caso della casa circondariale penitenziaria di Massa Marittima, struttura relativamente recente (i lavori sono stati terminati nel 1993 e risale al 2001 la sua apertura come struttura a trattamento avanzato) e dove la funzione rieducativa della pena si basa su di una attività sperimentale che integra lavoro esterno e contatti con il mondo al di fuori delle mura carcerarie.

Il sovraffollamento, il carcere di Massa marittima per un giorno l’ha vissuto: il 30 gennaio quando ha ospitato l’iniziativa “Gusto È Libertà” organizzata dalla condotta Slow Food di Monteregio con il patrocinio del Comune di Massa Marittima e con la collaborazione del CoSviG, il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, e della CCER, la Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili della Toscana.

All’evento hanno partecipato autorità, addetti ai lavori e singoli cittadini, in numero anche superiore alle attese.

«È bello vedere questa struttura sovraffollata -ha detto il direttore del carcere Carlo Mazzerbo- anche se per la durata di un solo giorno, da tante presenze esterne che tengono vivo il contatto con la società civile, facendoci pensare che gli uomini, scontata la loro pena, abbiano compreso i loro errori e possano essere accolti di nuovo nella società».

Presenti all’iniziativa il sindaco di Massa Marittima, Lidia Bai, il direttore generale di CoSviG Sergio Chiacchella, il presidente della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili della Toscana Mario Tanda (insieme ad alcuni produttori), il Presidente del Consiglio Provinciale di Grosseto, Sergio Martini, i sindaci di Montieri, Marcello Giuntini, e di Monterotondo Marittimo, Alessandro Giannetti, la presidente di Slow Food Toscana Raffaella Grana, il segretario di Slow Food Italia Daniele Buttignol, il consigliere di Slow Food Internazionale Massimo Bernacchini.

«La Casa Circondariale di Massa Marittima è una struttura penitenziaria modello ad alta vivibilità»- ha detto il fiduciario di Slow Food Monteregio Fausto Costagli.

«Il ruolo di questa struttura -ha continuato- è infatti quello di accompagnare i detenuti al reinserimento sociale e lavorativo. Ed è in questo contesto che si inserisce l’iniziativa “Gusto è Libertà” la quale, oltre ad avere un particolare contenuto etico e solidaristico, ha voluto essere anche un’occasione importante per far conoscere ai detenuti i tanti ottimi prodotti artigianali, tipici del nostro territorio».

Per la preparazione del buffet offerto per l’occasione, hanno collaborato con i cuochi detenuti, i volontari di SlowFood e gli stessi produttori della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili, che hanno fornito le loro produzioni agricole caratterizzate dall’utilizzo, lungo tutta la filiera, di energie rinnovabili, a partire dal calore geotermico.

«La scelta della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili per la fornitura dei prodotti -ha sottolineato Costagli- non è stata casuale, ma coerente con un percorso iniziato sette anni fa; si tratta infatti del settimo laboratorio del gusto organizzato con produttori della CCER».

La giornata, che i detenuti hanno definito “quasi da uomini liberi, in cui si riscopre il gusto della vita e dell’amore”, è iniziata con il “laboratorio del gusto in carcere” in cui si è spiegata l’iniziativa e il ruolo della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili.

Dopo un intermezzo musicale offerto dalle band fiorentine “Big Family Band” e “Isola Town” si è svolta la cena a buffet con la degustazione dei formaggi freschi e stagionati, i crostini al pesto, i salumi di cinta senese, il pane cotto a legna e quello di castagne, gli oli extravergini di oliva della Comunità del Cibo a energie rinnovabili e le ricette della tradizione toscana.

Dulcis in fundo una torta di panna e ricotta preparata da un detenuto pasticcere.