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Gse, su rinnovabili da Regioni regole disomogenee

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Lato, analizzare diverse norme per diffondere le migliori

Fonte: ansa

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Autorizzazioni per gli impianti di fonti rinnovabili che si ottengono in modo del tutto diverso anche solo cambiando Provincia o Comune, è il quadro che emerge dal rapporto "Regolazione regionale della generazione elettrica da fonte rinnovabile" presentato oggi dal Gestore dei servizi energetici.

"Questo incontro – ha spiegato il direttore studi e statistiche del Gse, Costantino Lato – non serve solo a rappresentare la situazione attuale ma anche a sentire gli attori, del mercato e istituzionali, per raccogliere le idee per migliorare e razionalizzare il sistema delle autorizzazioni, diffondendo le migliori pratiche".

Il prossimo passo, dopo la fotografia normativa, sarà quella di confrontare queste diverse norme e cercare di capire quali sono quelle che funzionano meglio e che garantiscono i tempi minori per le autorizzazioni.

Lato però sottolinea che in Italia "il problema non sono solo le regole, dipende se sono rispettate o meno, spesso sono buone ma deve essere migliorata la governance per rendere il sistema più efficiente".

In Italia sono 81 gli enti, tra Regioni e Province, competenti al rilascio dell’autorizzazione unica per gli impianti a fonti rinnovabili; 68 amministrazioni svolgono funzioni di autorità competente per le procedure di VIA, mentre 13 Regioni hanno aumentato la soglia di applicabilità, fino a 1 MW di potenza, dei regimi autorizzativi semplificati (Procedura abilitativa semplificata), spiega il rapporto redatto dallo stesso GSE su indicazione del Ministero dello Sviluppo economico.

Dal documento, che scatta una dettagliata istantanea del “federalismo” energetico al 30 novembre 2013, emerge inoltre che in circa due terzi delle Regioni italiane sono state individuate zone non idonee alla costruzione di impianti fotovoltaici ed eolici, in sette Regioni aree non idonee per gli impianti a biomassa e biogas, in 5 per l’idroelettrico e in 2 Regioni per il geotermico.

L’analisi, oltre a offrire una mappa completa degli enti che sono attualmente responsabili dei procedimenti amministrativi per gli impianti a fonti rinnovabili, traccia un quadro d’insieme a livello nazionale che consente di evidenziare le scelte normative, in senso restrittivo o ampliativo, attuate dalle Regioni per modificare o integrare la normativa nazionale, anche in attuazione del cosiddetto principio del “Burden Sharing”, che ripartisce a livello regionale gli obiettivi italiani al 2020.