Il sostegno stimato per l’attività geotermoelettrica nel corso del 2021 è pari all’1,37% di tutti gli incentivi alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha aggiornato il contatore delle fonti rinnovabili, dettagliando il costo degli incentivi per l’intero anno 2021.
Al 31 dicembre 2021 il costo indicativo medio calcolato dal GSE – ovvero facendo la media, per il triennio successivo, dei valori mensili – risulta pari a 1,433 miliardi di euro (un ammontare che va confrontato con il tetto di 5,8 mld di euro annui per le fonti diverse dal fotovoltaico), in forte diminuzione rispetto alla precedente pubblicazione GSE per l’elevato incremento del prezzo dell’energia nel IV trimestre 2021 e sui mercati forward, cui consegue una riduzione del costo indicativo e del costo indicativo medio.
Guardando invece al costo indicativo annuo degli incentivi, col quale il GSE intende rappresentare una stima indicativa dell’onere annuo potenziale degli incentivi riconosciuti agli impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici, il totale complessivo indicato dal Gestore nelle tabelle aggiornate al 31/12/21 è pari a 2,551 miliardi di euro.
In questo contesto, per quanto riguarda in particolare la produzione geotermoelettrica, il GSE informa che nel 2021 sono stati erogati incentivi al settore pari a 35 milioni di euro da ex Certificati Verdi: ovvero l’1,37% di tutti gli incentivi che il GSE stima di aver erogato nel 2021 alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico.
Quelli dedicati alla geotermia sono peraltro incentivi in progressivo decremento, come stabilito dalla normativa in vigore, mentre come noto il decreto FER1 sulle rinnovabili – pubblicato nella Gazzetta ufficiale 185, il 9 agosto 2020 – non contempla il rinnovo degli incentivi dedicati a questa fonte rinnovabile, che è slittato all’interno del decreto FER2 ancora in fase di elaborazione, nonostante le ultime indicazioni arrivate dal ministero della Transizione ecologica indicassero novembre 2021 come deadline.