È in calo il contributo fornito dalle energie rinnovabili al mix energetico italiano per la produzione di elettricità: è quanto mostra il Gestore servizi energetici (Gse), che ha determinato – ai sensi del Decreto del ministro dello Sviluppo economico del 31 luglio 2009 – la composizione del mix energetico iniziale nazionale dell’energia elettrica immessa in rete relativo agli anni di produzione 2016 e 2017.
Se infatti nel 2016 le fonti rinnovabili contribuivano per il 38,85% nella composizione del mix iniziale nazionale utilizzato per la produzione dell’energia elettrica immessa nel sistema elettrico italiano, questa percentuale nel 2017 si è fermata al 36,60%.
Le rinnovabili rappresentano comunque la seconda tra le fonti primarie utilizzate dal Paese per la produzione di elettricità, precedute soltanto dal gas naturale (42,34%) e seguite nell’ordine dalla fonte fossile più inquinante e climalterante (carbone, 13,75%), da nucleare (3,68%), altre fonti (2,88%) e prodotti petroliferi (0,75%).
Come sono stati ottenuti questi dati? È lo stesso Gse a spiegare che, per l’energia elettrica immessa in rete afferente alla produzione nazionale, fanno fede i dati trasmessi dai produttori al Gse e i dati relativi agli impianti di produzione non soggetti agli obblighi di comunicazione (convenzionati Cip 6/92, in regime di Scambio sul Posto e fotovoltaici con potenza attiva nominale fino a 1 MW incentivati con il V Conto Energia); per l’energia elettrica netta importata – come ad esempio quella nucleare – sono stati invece impiegati i dati Eurostat ai quali il Gse ha attribuito il mix energetico europeo.