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GreenBUILDING: una nuova opportunità di sviluppo per l’edilizia

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A Siena un seminario per promuovere la riqualificazione energetica curato da Scuola Edile e da CoSviG

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Edilizia ecologica. È stato questo il tema di Green BUILDING, seminario conclusivo del corso “Aggiornamento sulle tecniche costruttive per il risparmio energetico e la bioedilizia”. L’Ente Senese Scuola Edile, organizzatore del corso, ha voluto realizzare un percorso di qualifica professionale per tecnico della bio-edilizia, allo scopo di rafforzare le professionalità e il know how degli addetti della filiera.

Il seminario, curato dalla Scuola Edile di Siena e da Co.Svi.G., si è svolto giovedì 24 gennaio all’Auditorium Cassa Edile di Siena, dove hanno avuto modo di confrontarsi varie realtà del settore. «Occasioni di questo genere –ha spiegato Loredana Torsello di Co.Svi.G., moderatore dell’incontro e coordinatore del Polo PIERRE (Polo Innovazione Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico)- sono importanti momenti di riflessione e valide opportunità di promozione di una cultura edilizia avanzata, sostenibile e biocompatibile».

Al seminario, cui ha preso parte anche Simone Bezzini, Presidente della Provincia di Siena, si è parlato di sviluppo urbano, nuovi modelli di progettazione, di scelte tecnologiche innovative con un focus sulle questioni energetiche che rappresentano l’elemento attorno a cui ruota il nuovo modello del costruire.

Alla discussione hanno portato contributi, ciascuno dalla propria prospettiva, le associazioni sindacali e i professionisti del settore: il dato che è emerso è che il nuovo paradigma di sviluppo urbano ed edilizio può rappresentare fonte di rilancio economico che non comporti inevitabilmente un consumo del territorio ma che, attraverso nuove soluzioni abitative, possa diventare eco sostenibile e incentrato sul miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.

Nell’attuale situazione economica, il settore dell’edilizia sta pagando un caro prezzo in termini di posti occupazionali e imprese in difficoltà finanziarie e non conforta riflettere sul fatto che la crisi del settore appare anche più intensa e con origini più lontane rispetto alle dinamiche condivise nell’attuale fase congiunturale, come l’architetto Giannini ha ben evidenziato nel corso del suo intervento. Tuttavia, gli operatori del settore, non intendono arrendersi al declino, da taluni considerato ineludibile, ma forti della consapevolezza delle potenzialità ancora inespresse, vogliono diventare promotori di proposte e percorsi progettuali nuovi e meglio rispondenti ai nuovi contesti economici e sociali.

Il settore delle costruzioni è responsabile del 40% del consumo energetico mondiale, di 1/3 dell’inquinamento e di una produzione di rifiuti pari al 40%: non vi è dubbio, quindi, che una spinta notevole al miglioramento della sostenibilità delle nostre società e dei nostri territori può arrivare proprio da un nuovo modo di progettare e costruire.

Ed è altrettanto vero che questi numeri lasciano trapelare una enorme potenzialità di intervento che in buona parte può trovare risposta proprio nel settore edile: ad esempio attraverso la messa a punto di un’offerta di residenzialità a basso costo di costruzione e a bassissimo costo di gestione, con una capacità di monitoraggio e intervento in fase di manutenzione.

Il risultato auspicato è un settore residenziale che riduce significativamente il proprio peso energetico e ambientale, garantendo alti livelli di comfort interno e perfettamente integrati in un contesto sociale apprezzato dai suoi utenti.

La storia italiana, e quella toscana in modo particolare, hanno insegnato a tutto il mondo che mettere di nuovo al centro la città e soprattutto i suoi attori può rappresentare un modo serio e concreto di progettare lo sviluppo.

«Lo sviluppo urbano è essenziale per garantire le condizioni minime del rilancio economico e sociale non solo di questo settore economico; – ha sottolineato il Presidente dell’ANCE Picciolini – ciò non vuol dire consumo di territorio, ma riqualificazione del nostro abitare allo scopo di garantire crescenti livelli di qualità della vita».

Il nuovo modo di costruire e progettare, partendo dalla riqualificazione professionale degli operatori del settore, è in grado di offrire risposte alle sollecitazioni che arrivano anche dall’Europa, dove da tempo si promuove una progettualità che ha come filo conduttore i concetti di “SmartCities” e di SmartCommunities”.

Il settore dell’edilizia è, infatti, sempre più sollecitato a offrire risposte in termini di costruzioni ad alte performance energetiche, ben inserite in contesti urbani e territoriali pregevoli sotto il profilo architettonico e ambientale.

Spazio quindi a riqualificazione, a proposte di residenzialità sociale, a soluzioni a più basso costo e maggiore efficienza.

«Le nuove sfide che il settore deve dimostrare di saper cogliere, pena la sua permanenza in uno stato di debolezza cronica –ha sottolineato Loredana Torsello- sono però affrontabili solo se tutti gli attori individuano percorsi condivisi in una crescente integrazione sistemica delle competenze e delle progettualità che devono essere messe in campo».

«Gli operatori -ha proseguito- a partire dai progettisti per arrivare agli addetti di cantiere, passando per le interfacce pubbliche e i soggetti industriali chiamati a fornire prodotti e soluzioni tecniche sempre più avanzate, devono imparare a muoversi adottando un approccio di filiera e di network». Serve dunque un rafforzamento del ruolo giocato dalle reti di impresa, la presenza sul territorio di infrastrutture del trasferimento tecnologico, come i Poli di Innovazione e i Distretti Tecnologici, la possibilità di rafforzare gli strumenti finanziari più innovativi come il project financing o il finanziamento di parte terza agganciati anche alla performance di un immobile nel corso di tutta la sua vita.

Queste nuove sollecitazioni rappresentano una sfida non banale per le imprese del settore e per i loro operatori poiché richiedono di adottare un nuovo modello organizzativo dell’intero settore, ma al contempo può offrire nuove opportunità di business significative.

«In un momento di crisi e di perdita di posti di lavoro –ha concluso la Torsello- sviluppare un nuovo modo di fare edilizia non è indispensabile solo per la tutela dell’ambiente ma può diventare il motore per risollevare l’economia di un intero territorio, rispettandone vocazioni e potenzialità».