Nell’iter di conversione in legge Partito Democratico e Lega avanzano emendamenti per scongiurare la scadenza attualmente prevista al 2024
«Oggi è necessario avere certezze di un concessionario che investa e garantisca importanti introiti ai territorio interessati all’attività geotermica, oltre che la conseguente crescita progressiva della produzione elettrica da fonte rinnovabile».
Giacomo Termine (segretario del coordinamento territoriale PD della provincia di Grosseto) e Luca Sani (deputato PD) spiegano così, in una nota congiunta, perché «i parlamentari toscani del PD» hanno presentato un emendamento sulla geotermia nel corso della conversione in legge del decreto Milleproroghe (Dl 30/12/21, n°228): «L’obiettivo dell’emendamento è quello di affrontare, almeno temporaneamente, il nodo della vita e dello sviluppo geotermico offrendo al Paese energia pulita e a basso costo e ai territori coinvolti una risposta e una prospettiva di crescita socio-economica. Nell’emendamento si prevede, infatti, la proroga delle concessioni in capo al concessionario originario (ovvero Enel, ndr) fino al 31 dicembre 2039, consentendo così un’adeguata pianificazione di pluriennale di investimenti oltre alla possibilità di siglare un nuovo protocollo di intesa con i Comuni».
Ne va non solo della tenuta socio-economica della Toscana dal cuore caldo, ma anche delle ambizioni di sviluppo sostenibile di tutta la Regione; le risorse geotermiche sono un bene indisponibile dello Stato – sebbene la competenza legislativa sia condivisa con la Regione –, e in Toscana rappresentano la migliore arma a disposizione per la decarbonizzazione.
Già oggi questa fonte rinnovabile autoctona è in grado di coprire il 34% dei consumi regionali di elettricità, pari al 70% di tutta l’elettricità da fonti rinnovabili prodotta in Toscana: le 34 centrali geotermoelettriche gestite da Enel producono circa 5,7 TWh l’anno, quanto basta ad evitare il consumo di 1,1 MTep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) e l’emissione in atmosfera di 3 Mt di CO2eq.
Alla partita dell’elettricità si aggiunge poi quella del calore, con 9 Comuni geotermici serviti dal teleriscaldamento – si tratta di circa 13mila utenti, comprese varie realtà industriali – e una produzione di calore pari a circa 454 GWh, in grado di evitare l’emissione di altre 121mila tonnellate di CO2eq.
Se il ministro Cingolani prevede di incentivare l’istallazione di impianti geotermoelettrici per almeno 200 nuovi MW da qui al 2030, di fatto le risorse disponibili solo in Toscana giustificano ambizioni ben più elevate.
Una realtà tanto importante da meritare un impegno bipartisan: dopo il Pd, anche la Lega – tramite il deputato toscano Manfredi Potenti – comunica infatti di aver presentato un emendamento al decreto Milleproroghe per richiedere «la proroga delle concessioni in capo al concessionario originario al massimo fino al 31 dicembre 2039. È necessario – dichiara Potenti – favorire il passaggio dell’Italia all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti, che garantiscano anche l’indipendenza strategica sotto il profilo energetico senza rinunciare, però, alla tutela della programmazione degli investimenti finanziari che i concessionari dovranno effettuare in prospettiva di sostenere tale transizione, in un orizzonte temporale medio-lungo».