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Giovanni Michelucci e Larderello

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Le trasformazioni urbanistiche dell’architetto toscano realizzate a Larderello ripercorse in un libro realizzato dalla Fondazione Michelucci in collaborazione con il CoSvig, il Comune di Pomarance e la Pro loco Valle del diavolo

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Domenica 30 ottobre a Pomarance, il Comune, la Pro Loco Valle del Diavolo, CoSviG e la Fondazione Giovanni Michelucci organizzano un evento per ricordare il grande architetto toscano che con il suo operato ha caratterizzato il territorio di Larderello.

Dopo una messa solenne nella Chiesa parrocchiale sarà, infatti, presentato il libro "Michelucci a Larderello: il piano urbanistico e le architetture".

E’ alla fine degli anni ’50 che l’architetto Giovanni Michelucci riceve l’incarico di trasformare l’insediamento industriale di Larderello in un piccolo centro urbano, dotato di strutture abitative e di un’articolata serie di servizi: teatro, scuola, negozi, centro sportivo e, naturalmente, la chiesa.

Siamo negli anni in cui l’area geotermica è in piena espansione seguendo il trend del boom economico che ha grande bisogno di energia: crescono le attività, aumentano le persone che vi lavorano e si pone l’esigenza di dare all’area industriale un assetto urbano.

L’insediamento di Larderello, una delle testimonianze toscane più importanti di villaggio industriale, opera negli anni cinquanta del secolo scorso di Giovanni Michelucci e di un gruppo di altri progettisti da lui coordinati – si legge nella presentazione del libro- costituisce un patrimonio di valori urbanistici e architettonici nel cuore della geotermia toscana, per la visione unitaria della sua concezione, per le caratteristiche innovatrici dell’impianto, per il rapporto con il paesaggio, per la dignità edilizia diffusa e per una serie di edifici di particolari pregio.“

La ricerca condotta dalla Fondazione Michelucci in collaborazione con il CoSvig, il Comune di Pomarance e la Pro loco Valle del diavolo ricostruisce i presupposti e le vicende di questo percorso di architettura organica, così come viene definita la corrente cui apparteneva l’architetto toscano.

Il risultato dell’intervento di Giovanni Michelucci e di un gruppo di altri progettisti da lui coordinati è ancora visibile a Larderello, a partire dalla chiesa della Madonna di Montenero, protettrice degli Stabilimenti Geotermici.

La chiesa di Larderello è  un’opera non molto nota  di Giovanni Michelucci –scrive Renzo Marrucci sul portale dell’architettura organica- che consente di comprendere in modo semplice ma chiaro, senza alcuna elucubrazione intellettualistica, il rapporto tra architettura,  uomo e territorio che è tipico della ricerca organica e filosofica del maestro toscano  e che  costituisce  oggi, più che mai, un tema di grande attualità.“

L’opera -continua Marrucci- conclude il ciclo degli interventi residenziali all’interno della zona boracifera della comunità industriale di Larderello  curato da Michelucci insieme ad altri architetti toscani di rilievo. Lo spazio architettonico della chiesa è progettato dal maestro rispondendo alle attese della comunità, di cui interpreta il bisogno di identità e connotazione al luogo, elaborando una soluzione che si è rivelata in grado di esercitare uno stimolante riferimento emozionale non solo per i residenti della estesa zona boracifera ma anche per gli abitanti dei centri limitrofi.“

Particolare l’assetto complessivo della chiesa.

All’esterno –la descrive Marrucci- il corpo della chiesa è interessante nell’ articolazione dei volumi e la soluzione del campanile a traliccio, ubicato dietro al tiburio, in asse con il corpo della chiesa, è l’elemento architettonico che esplicitamente richiama, con la sua matrice strutturale, al panorama industriale della zona boracifera.“

Ma Larderello non è caratterizzata dall’architettura di Michelucci, solo per la chiesa della Madonna di Montenero: tutto il tessuto urbano del villaggio geotermico porta, infatti, traccia dello stile del maestro pistoiese.