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Giornata mondiale per la lotta contro il tumore al pancreas: Monterotondo Marittimo illumina di viola il Palazzo comunale

Giovedì 21 novembre diverse città italiane "accenderanno" monumenti, edifici, piazze e luoghi simbolici

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“Facciamo luce sul tumore al pancreas”, con questo obiettivo, giovedì 21 novembre, in tutta Italia, si celebra la Giornata nazionale per la lotta contro il tumore al pancreas, al fine di sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione e la cura della malattia.
Anche Monterotondo Marittimo aderisce illuminando di viola il Palazzo comunale, per accendere i riflettori su un “killer silenzioso”, ancora troppo poco conosciuto.
La campagna “Facciamo luce sul tumore al pancreas” è sbarcata in Italia nel 2015 grazie all’impegno dell’associazione Nastro Viola onlus e riscuote ogni anno un successo sempre crescente. Diverse città italiane illumineranno di viola palazzi, monumenti, edifici, piazze e luoghi simbolici e rappresentativi al fine creare consapevolezza sulle neoplasie pancreatiche e richiedere alle istituzioni di impegnarsi a promuovere informazioni e campagne di prevenzione.
La campagna di sensibilizzazione, che a livello mondiale coinvolge luoghi celebri come le cascate del Niagara e la Opera House di Sidney, nasce con l’obiettivo di portare l’attenzione pubblica su una patologia che in Italia, ogni anno, colpisce oltre 13mila persone.
La diagnosi precoce è resa difficile in quanto i sintomi maggiormente riconducibili a questa malattia appaiono solo in stato avanzato. I campanelli di allarme maggiormente frequenti sono costituiti da ricorrenti disturbi dell’apparato digerente, improvviso calo di peso, persistenti dolori addominali che si irradiano alla schiena, urine scure, feci di colore chiaro, nausea, vomito, comparsa improvvisa di diabete, prurito ed ittero (colorazione giallastra della cute e della parte bianca dell’occhio).
L’idea è quella che, con gesti anche semplici, si possa modificare la storia naturale di questo “killer silenzioso” che ancora, a cinque anni dalla diagnosi, ha una mortalità stimata del 90% e che, nonostante questo, riceve soltanto il 2% dei fondi europei destinati alla ricerca.