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Giornata mondiale della meteorologia, Onu: «Rispondere a sfida climatica per un mondo di pace»

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U.N. Secretary-General Ban Ki-moon addresses a news conference at the United Nations European headquarters in Geneva in this May 11, 2011 file photo. Ban is planning to formally announce his candidacy for a second five-term as U.N. secretary-general early next week, U.N. diplomats said on June 4, 2011. The former South Korean foreign minister had already received assurances of support from the U.S.and other key members of the U.N. Security Council, diplomats said in March, making his re-election all but certain. REUTERS/Denis Balibouse/Files (SWITZERLAND - Tags: POLITICS HEADSHOT)
Il messaggio che arriva oggi, in occasione della Giornata mondiale della meteorologia, dal leader delle Nazioni unite, Ban Ki-moon

Fonte: greenreport.it

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«Solo rispondendo in modo decisivo alla sfida climatica possiamo evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici e porre le basi per un mondo di pace, prosperità e opportunità per tutti». È questo il messaggio che arriva oggi, in occasione della Giornata mondiale della meteorologia, dal leader delle Nazioni unite, Ban Ki-moon.

Rilanciando i dati diffusi dalla World meteorological organization (Wmo), il segretario generale dell’Onu ha constato che i «cambiamenti climatici stanno accelerando ad un ritmo allarmante. La finestra di opportunità per limitare l’aumento della temperatura globale a ben al di sotto di 2 ° C – la soglia concordata dai governi del mondo a Parigi nel dicembre dello scorso anno – è stretta, e in rapido restringimento». Oggi abbiamo già bruciato metà della strada che ci conduce al baratro:  la Terra è già più calda di circa 1 grado Celsius rispetto all’inizio del XX secolo, ne resta solo una altro prima della soglia critica  dei 2° C, e i cambiamenti climatici proseguono a gran velocità nonostante le emissioni di gas serra  da fonte antropica – accumulatesi velocemente per decenni in atmosfera – da due anni a questa parte si stiano stabilizzando, secondo le rilevazioni dell’Agenzia internazionale dell’energia.

Come rivela lo studio Anthropogenic carbon release rate unprecedented during the past 66 million years, pubblicato su Nature Geoscience e rilanciato in Italia da Le Scienze – circa 55,8 milioni di anni fa, durante il Massimo termico della transizione Paleocene-Eocene, la Terra attraversò mutamenti climatici per alcuni aspetti simili a quanto sta accadendo oggi: la temperatura media del pianeta aumentò di circa 5 gradi centigradi a causa dei gas serra (provenienti ovviamente non da fonte antropica), che si riversano però in atmosfera in un arco di tempo molto più ampio di quello attuale. L’aumento delle emissioni invece avvenne in 4mila anni, mentre oggi avanza 10 volte più velocemente.

Ecco perché è più che mai necessario agire altrettanto velocemente. «Il mese prossimo, il 22 aprile – ha dichiarato il segretario generale dell’Onu – ho invitato i leader mondiali a New York per firmare l’accordo raggiunto durante la Cop21 di Parigi, un passo essenziale per assicurare la sua rapida ratifica. Ma, prima ancora che l’accordo entri in vigore, ogni paese, ogni azienda e ogni cittadino ha un ruolo da svolgere nella lotta contro il cambiamento climatico e la costruzione di un futuro sostenibile, per questa e per le future generazioni».