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Giani, con le nuove concessioni «il territorio deve avere di più» dalla geotermia

Per il presidente della Regione Toscana «serve un meccanismo che dia più royalties. Le imprese e i cittadini debbono poter usufruire di una riduzione del costo dell’energia»

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Per il presidente della Regione Toscana «serve un meccanismo che dia più royalties. Le imprese e i cittadini debbono poter usufruire di una riduzione del costo dell’energia»


Un ruolo più partecipe per la Regione Toscana sulla gestione delle concessioni geotermiche, e migliori ricadute socioeconomiche per i territori che le custodiscono: sono questi i due punti più importanti sollevati dal governatore Eugenio Giani in una recente intervista ospitata sulle colonne de La Repubblica, per quanto riguarda i temi geotermici.

In un contesto improntato a una nuova accelerazione verso il regionalismo differenziato, in cui il presidente della Regione dichiara che porrà al Governo «la richiesta di una vera autonomia regionale su energia, cultura e turismo», l’energia rappresenta «un tema strategico», tanto che Giani ritiene «si debba lavorare sull’articolo 117 della Costituzione per una disciplina differenziata che garantisca autonomia alle Regioni sull’energia».

Sotto questo profilo la geotermia rappresenta tema di primo piano, in quanto con questa fonte rinnovabile la Toscana – dove le tecnologie geotermiche sono nate per la prima volta al mondo, oltre due secoli fa – riesce ad produrre oltre «il 30% del suo consumo» di energia elettrica, oltre a fornire 384 GWth di energia termica tramite i teleriscaldamenti.

«Credo – argomenta Giani – che le concessioni degli impianti debbano vedere più partecipe la Regione. E poi il territorio deve avere di più».

Ad oggi, infatti, l’Accordo generale sulla Geotermia distribuisce circa 30 mln euro l’anno ai territori geotermici tramite un meccanismo – salvo il vigente periodo transitorio – che ne indirizza 18 direttamente ai 16 Comuni geotermici, e 12 a progetti d’area gestiti tramite CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, costituito da Enti del Territorio e Regione Toscana).

«Serve un meccanismo che dia più royalties» continua Giani.

« Le imprese e i cittadini debbono poter usufruire di una riduzione del costo dell’energia. Le concessioni attuali della geotermia scadono nel 2024, Enel vorrebbe una proroga in cambio di tanti investimenti ed è importante contrattare per il territorio dell’Amiata, che ha bisogno di sviluppo, penso alla strada del Cipressino. Ma occorre un meccanismo nazionale diverso, di autonomia e incentivi: se una regione produce tanta energia rinnovabile, più della media italiana, e fa nuovi impianti, deve avere vantaggi».

Per come è regolata attualmente la materia, infatti, ad oggi l’energia elettrica prodotta dalle centrali geotermiche viene immessa nella rete elettrica nazionale, dove si confonde con quella proveniente da ogni altra fonte; l’uso diretto del calore geotermico invece viene ceduto dal gestore Enel Green Power alimentando i teleriscaldamenti, che garantiscono risparmi pari a oltre il 40% per cittadini e imprese che ne usufruiscono. Occorre dunque trovare strumenti che permettano analoghi vantaggi anche sul mercato elettrico, esplorando le possibili soluzioni già disponibili (come l’impiego di Power Purchase Agreements-PPA) o elaborando nuovi assetti normativi.